Hotel a rischio default con le regole Ue sull’indebitamento

Hotel a rischio default con le regole Ue sull’indebitamento
24 Novembre 07:00 2020 Stampa questo articolo

Al danno, devastante, del Covid-19 si aggiunge ora la beffa dell’introduzione delle nuove regole Ue sulle imprese inadempienti nel confronti delle banche, con abbassamento della soglia di tollerabilità del sistema bancario rispetto a soggetti “cattivi pagatori”.

Queste norme entreranno in vigore dal 1° gennaio 2021 e il comparto turistico italiano suona l’allarme: in particolare l’hôtellerie, con il chairman di Investhotel Capital Partners Roberto Necci.

«Lo stallo totale del settore ricettivo italiano, che da due mesi non può nemmeno più contare sulla clientela domestica, è drammatico e sappiamo tutti che una azienda non può restare sul mercato senza ricavi per lungo tempo – osserva l’imprenditore – E se a questo aggiungiamo un orizzonte di ripresa a dir poco incerto, con pochissimi  aiuti da parte dello Stato, tra l’altro già esauriti, urge una riflessione sia governativa che del settore bancario. Molte aziende in questo periodo hanno aumentato il livello di indebitamento; gli aiuti infatti per la maggior parte dei casi sono stati dei rilasci di garanzie statali per favorire la liquidità ma questa va rimborsata e da quelle che sono le analisi di Investhotel Capital Partners difficilmente senza una modifica dei piani di ammortamento o ulteriori interventi le aziende saranno in grado di affrontare rimborsi».

In particolare, secondo l’analisi Icp, deve preoccupare il progressivo deterioramento delle posizioni delle aziende verso banche e stanno aumentando in maniera esponenziale il mondo degli Npl (Non Performing Loan) o Utp (Unlikely To Pay), ovvero crediti oramai deteriorati; una normativa europea ancora più stringente impone ulteriori sacrifici alle banche che detengono tali esposizioni, praticamente tutte le banche italiane, con ulteriore difficoltà nel finanziare l’economia e le aziende.

Una situazione non semplice che, secondo Roberto Necci, necessita di consapevolezza da parte dell’imprenditore nell’organizzazione dei processi aziendali futuri, ma anche una assunzione di impegni da parte del nostro governo per salvaguardare il tessuto imprenditoriale italiano.

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