Hotel a tema ed esperienze eclettiche: a Bto i trend del turismo enogastronomico
Il turismo enogastronomico guadagna posizioni tra le motivazioni di viaggio nel nostro Paese, ma per gli stranieri la prima richiesta – quando si siedono in un ristorante – è sempre la stessa: la tradizionale pizza (al secondo posto però, ci sono gli spaghetti alla bolognese, ndr).
«Eppure, chi viaggia per enogastronomia cerca anche esperienze diverse da quelle più tradizionali come visitare distillerie, cioccolaterie, cantine, caseifici», dice Roberta Garibaldi, esperta di turismo e cultura, autrice del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2020, presentato a Bto.
Secondo il rapporto, il 71% delle persone in viaggio vuole vivere esperienze enogastronomiche che siano memorabili, “un dato che racchiude, anche a fronte della crescita negli anni, il ruolo centrale che l’enogastronomia ha acquisito nel turismo”. Oltre al fatto che il 59% dei turisti dichiara che le esperienze a tema li aiutano a scegliere tra più destinazioni.
«Più in generale, il turista enogastronomico è un turista eclettico, pensate che il 50% può essere definito “onnivoro” in quanto durante il viaggio desidera vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio i loro bisogni».
Tra i trend più attuali, poi ci sono gli hotel a tema quando si viaggi per enogastronomia, come nel caso dell’Hotel Nutella nella Napa Valley. Senza contare che, tramite la blockchain e gli strumenti di tracciabilità (qrcode e barcode), i prodotti diventano ambassador non solo dei produttori, ma dei territori stessi.