Nell’hôtellerie è ancora piena emergenza occupazione: «Il governo e il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, studino misure immediate per il settore alberghiero affinché si possa abbassare la pressione fiscale per aumentare gli stipendi e per recuperare i circa 200mila lavoratori persi con la pandemia». Lo dice Nicola Vladimiro Ciccarelli, presidente del Gruppo Swadeshi e membro del consiglio direttivo sia di Confindustria Alberghi che del Tourism International Forum.
«La recente fiera di Rimini è stata un momento di incontro importante per l’industria turistica – spiega Nicola Ciccarelli – che ci regala una fotografia precisa del momento. Il 2022 si può dire positivo per quanto riguarda i flussi turistici, tornati quasi ai livelli pre-Covid, nonostante siano mancati i turisti russi. Ma sulla stagione invernale ci sono numerose incognite legate alla situazione sanitaria e alla guerra in Ucraina. Inoltre, a preoccupare il settore è la gestione del personale diventata più complessa. Circa 200mila dipendenti sono stati persi con la pandemia perché impegnati in altri settori. Così vengono meno le persone già formate che rappresentavano la vera ricchezza, il valore aggiunto per la gestione dei clienti che arrivano nelle strutture, un asset fondamentale. Per recuperare quel personale e tornare attrattivi, bisogna aggiornare i compensi dei lavoratori. Ciò è possibile solo riducendo il carico fiscale che si abbatte su quei salari, così da garantire stipendi più generosi ai lavoratori».
Ma la questione di stringente attualità è il caro energia: «Il costo delle forniture elettriche è praticamente triplicato e finora risultano insufficienti le riduzioni garantite attraverso il credito d’imposta. Gli aumenti – aggiunge Ciccarelli – rischiano di mettere in ginocchio il settore e molte aziende saranno costrette a chiudere. Se l’unica alternativa è implementare la tariffa media degli alberghi, questo penalizzerà fortemente la classe media, le famiglie. Anche sul tema energetico, con Confindustria Alberghi abbiamo chiesto interventi mirati perché ci sono problemi da risolvere rapidamente, non è più possibile rinviare soluzioni».
Se la situazione generale vive alti e bassi, il Gruppo Swadeshi sta pensando a tante novità. «Infatti, abbiamo accelerato i programmi di riqualificazione energetica di tutte le strutture, anticipando il rinnovamento originariamente previsto entro cinque anni ai prossimi 24 mesi. Nel nostro piano aziendale – prosegue Ciccarelli – avremo particolare attenzione ad ambiente, sociale e governance, garantendo come sempre pari opportunità. Il vero obiettivo sarà diventare autonomi da un punto di vista energetico, in chiave green, e così abbattere i consumi e dare un contributo al miglioramento della difficile situazione dell’ambiente».