Millennials e Generazione Z restano al centro delle strategie di Numa, operatore digitale dell’ospitalità attivo in Europa con sede principale in Germania, che ora incassa un aumento di capitale di 45 milioni di dollari offerto dai suoi partner-investitori, tra cui Dn Capital Group ed Headline.
Il Gruppo, prima conosciuto come Cosi Group, punta ai viaggiatori moderni gestendo con tecnologie innovative oltre 2.500 hotel di design in città come Berlino, Monaco, Roma, Madrid, Barcellona e Vienna con il claim “bring some soul to travel”.
La promessa di Numa agli alberghi che ne sposano la tecnologia proprietaria è l’aumento fino al 40% dei profitti “attraverso processi commerciali automatizzati, pricing intelligente e maggiori tassi di occupazione”.
L’azienda dichiara, infatti, di aver raggiunto in pandemia l’85% di occupazione media in Europa, in contrasto con la flessione che ha subìto il settore.
A maggio 2021, inoltre, è stata lanciata la nuova business unit Numa Go, soluzione tecnologia di franchising che “aiuta il settore alberghiero ad adattarsi con flessibilità alle nuove condizioni di mercato e a ridurre i costi in modo significativo, fino al 60%”.
«L’obiettivo è posizionare Numa come il fornitore principale di tecnologia e soluzioni creative per una generazione completamente nuova di hotel in Europa», dichiara il ceo e cofondatore Christian Gaiser.
«Il business model di Numa offre un profilo di rischio-ricompensa molto invitante per partner real estate, operatori e, ancora più importante, un’esperienza di viaggio per viaggiatori moderni completamente nuova. Crediamo che la sua tecnologia cambierà in modo fondamentale l’industria alberghiera», aggiunge Nenad Marovac, fondatore e managing partner di Dn Capital Group.
Gli fa eco Christian Miele, partner di Headline e presidente della German Startups Association e German Startup Investor of the Year (Handelsblatt): «Numa è molto efficace nello sviluppo di una nuova categoria di hotel, tailor made, pronta a recepire e soddisfare la domanda dei Millennial e della Generazione Z».