Hotel, l’Ai non sostituirà l’uomo nel revenue: ecco perché

Hotel, l’Ai non sostituirà l’uomo nel revenue: ecco perché
16 Luglio 09:36 2024 Stampa questo articolo

Quanto è giusto affidare la gestione del settore hôtellerie a software automatizzati? La risposta arriva da Maurizio Galli, fondatore della scuola di alta formazione nell’ambito dell’accoglienza Formazione Alberghiera, secondo cui «l’equilibrio tra tecnologia e competenza dell’uomo è la chiave per una gestione efficace dei ricavi nel settore dell’ospitalità: se un software di revenue management può offrire significativi vantaggi in termini di efficienza e analisi dei dati, non può sostituire l’intuizione e l’esperienza umana».

Nel mondo dell’ospitalità, la gestione dei ricavi è una componente cruciale per il successo di una struttura alberghiera. Con l’avvento della tecnologia, molti hotel stanno adottando software di revenue management per ottimizzare i loro profitti. Tuttavia, affidare completamente la gestione dei ricavi all’intelligenza artificiale può essere molto rischioso. Ecco perché un software, per quanto avanzato, non può sostituire l’uomo.

A spiegarlo è proprio Maurizio Galli, che può vantare una competenza confermata da importanti collaborazioni con Enti bilaterali, università, fondi interprofessionali, associazioni di categoria: «I software di revenue management sono costruiti su complessi algoritmi che analizzano dati storici e attuali per fare previsioni e raccomandazioni sui prezzi. Nonostante questi strumenti possano essere estremamente utili, essi non possiedono la capacità di pensare criticamente e contestualizzare le informazioni come farebbe un essere umano. Ad esempio, le domande “Il software conosce le mie tipologie di camere e il momento storico che stiamo vivendo?”; “Come intervenire con eventuali azioni correttive quasi sempre necessarie, soprattutto nel primo anno in cui si inizia il processo di revenue management?” rimangono senza una risposta adeguata se poste a una macchina».

Un software di revenue management, dunque, non può comprendere appieno le sfumature di una strategia di prezzo che un manager umano considera. «Elementi come gli obiettivi specifici dell’hotel, la reputazione, le tendenze di mercato locali e nazionali, e gli eventi storici in corso sono tutti fattori che un software potrebbe non valutare correttamente – aggiunge Galli – Soprattutto durante il primo anno di attività, quando una struttura inizia a fare revenue management, sono spesso necessarie analisi approfondite e azioni correttive che solo un esperto può eseguire efficacemente. Affidare completamente la gestione dei ricavi all’Ai è rischioso proprio perché una macchina non può pensare al posto dell’uomo. È essenziale che ci sia sempre la supervisione e il monitoraggio da parte di una persona esperta e competente in materia. Un buon software di gestione del revenue può certamente aiutare, ma le valutazioni e le operazioni devono essere condotte da un manager che comprenda l’andamento del mercato e possa prendere decisioni informate».

Un monito, quello espresso da Maurizio Galli, che non rifiuta aprioristicamente l’introduzione della tecnologia e dell’innovazione, ma l’errata idea che un computer o un programma di calcolo possa sostituire anni di professionalità e la sensibilità propria dell’essere umano e della sua esperienza.

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