Un matrimonio che s’ha da fare, già prodigo di progetti ambiziosi. È la futura alleanza tra le catene francesi Logis e Citotel, la prima forte di 2.200 hotel ristoranti (10% del mercato alberghiero e molto presente nelle zone rurali), la seconda esperta delle aree urbane, dove annovera 180 hotel di proprietà. Una volta approvata dall’assemblea generale di Citotel nell’aprile 2019, la partnership potenzierà la posizione delle strutture, tutte indipendenti, che nel nuovo portfolio conteranno per circa 2.500 alberghi e 47mila camere in Europa, città o campagna che sia.
«Più che mai Logis si sta posizionando come un attore federatore nella difesa e nella valorizzazione dell’industria alberghiera e della ristorazione – spiega il direttore generale Karim Soleilhavoup – Questa fusione rientra nel nostro piano di sviluppo e preserva gli interessi di entrambe le reti». Che si completano a vicenda, nella comune sfida di una hôtellerie europea piccola, con esperienze non standardizzate, anche rapporti con il proprietario della struttura.
«Citotel e Urban Style sono brand leader degli hotel nelle aree urbane, mentre il marchio Châteaux Demeures et Grandes Etapes des Vignobles è espressione delle strutture di charme in campagna – aggiunge Pascal Macé, direttore della cooperativa Citotel – La nostra esperienza sarà rafforzata con i numerosi contributi del gruppo Logis, anche a livello internazionale».
Già si studia, dunque, in una logica di cooperazione piuttosto che di competizione. Per uno sviluppo accelerato di sinergie volte a dare maggiore visibilità e offerta di servizi: sistema di prenotazione comune, acquisti centralizzati, programma fedeltà.