Nell’hôtellerie italiana cresce la voglia di brand: secondo uno studio del Team Hotels di Cbre Italy, con solo il 21% dello stock di camere alberghiere legate a un brand, l’Italia è oggi tra i Paesi europei con la penetrazione di brand più bassa.
Indubbiamente, questa rappresenta una grande opportunità sia per riqualificare lo stock esistente sia per i nuovi sviluppi o conversioni. Caratterizzata da livelli di domanda e performance elevate, soprattutto nei mercati primari e secondari, l’Italia è infatti da sempre un target primario per i maggiori gruppi alberghieri.
Secondo gli analisti di Team Hotels Cbre, le opzioni a disposizione di proprietari e sviluppatori in termini di brand e di concept sono molteplici e in costante aumento.
Basti pensare che negli ultimi 10 anni, le otto principali catene alberghiere attive in Europa, hanno più che triplicato il numero di brand e quindi il numero di concept disponibili all’interno del loro portafoglio. Ciò vuol dire che, oggi più di ieri, è possibile identificare un brand specifico e adatto a qualsiasi tipologia di albergo, in base al suo posizionamento commerciale, alla sua offerta di servizi e più in generale in base alla sua proposizione commerciale.
Avere molti più brand disponibili non vuol dire solo maggiore scelta per i proprietari e sviluppatori di hotel, ma anche una maggiore competizione tra i brand. E proprio quest’ultima, ha fatto in modo che i termini commerciali oggi ottenibili sul mercato, a fronte di un processo competitivo e a prescindere dalla tipologia contrattuale identificata, siano decisamente migliori e maggiormente protettivi per la proprietà rispetto al passato. La combinazione di una bassa penetrazione dei brand, unita a performance elevate e un forte focus sul mercato italiano fanno sì che i proprietari di hotel saranno in grado di ottenere condizioni contrattuali migliori dalle catene alberghiere e una strategia di branding di tipo “tailor made” sulle caratteristiche intrinseche dell’hotel, in modo da massimizzarne le performance e differenziare l’offerta.
Infine, la disamina di Team Hotels Cbre si focalizza sui contratti di management, che stanno registrando una grande ascesa, grazie anche agli importanti sviluppi del settore lusso, in primis nelle città di Roma e Venezia, perché sono lo strumento che meglio valorizza la componente immobiliare del segmento lusso e ultralusso, dove solitamente gli hotel sono trophy asset, in super-prime location, quindi con una maggiore stabilità della performance per definizione.