Offerta alberghiera in fase di assestamento post Covid a fronte di una domanda che rimarrà molto forte: è la prospettiva delineata per l’hôtellerie al forum di Rimini dell’Ithic, Italian Hospitality Investment Conference, una sorta di “Davos” del settore alberghiero e della finanza che investe nell’hospitality.
Esperti e professionisti del settore immobiliare e finanziario hanno incontrato i leader dell’ospitalità provenienti da sette Paesi esteri e hanno convenuto che l’intero settore dell’ospitalità è destinato ad affrontare una importante fase di assestamento post Covid con un contesto macroeconomico molto complesso, ma i fondamentali della domanda – commentano i principali analisti – restano forti e le aspettative si concentrano sui mercati internazionali che a lungo hanno sofferto le restrizioni Covid.
I mercati immobiliari resteranno a lungo confrontati con attenzione e scrutinio con altri mercati finanziari più liquidi (azionario, obbligazionario, utility, etc.) ma fra le asset class quella alberghiera, secondo gli analisti, godrà di buona salute nel corso del biennio 2023-2024. Il successo di questa edizione è stato attestato dai numeri: una adesione inattesa che ha portato a chiudere in anticipo le iscrizioni, con 848 partecipanti da 7 Paesi europei e qualche apparizione da Usa e area Mea.
Significativa presenza di leader di aziende globali, quali Accor, Nh, Marriott, Hilton e dei principali fondi di investimento, quali Azora, Blackstone, Cerberus, Goldman Sachs e alcune delle principali banche italiane, tra cui il Gruppo Intesa, Unicredit, Iccrea.
La kermesse, giunta al quarto anno, ha registrato la presenza di analisti internazionali di famose società di consulenza quali Cbre, Pwc, Kpmg, Deloitte, Ey e la partecipazione di alcuni dei principali investitori esteri.
Molto soddisfatti gli organizzatori per un’edizione finalmente libera dalle limitazioni Covid, nelle parole di Mauro Santinato (Teamwork): «Ithic si conferma l’evento “must be” per l’Italia nel panorama dell’immobiliare hospitality. La community degli investitori, dei brand, delle catene italiane e quella bancaria ha risposto molto bene e ha investito molto sull’evento, facendolo crescere quasi spontaneamente, in risposta a un’esigenza settoriale che si avvertiva molto forte già nel pre Covid».
Di eguale tenore il commento di Giorgio Ribaudo (Thrends) ideatore di Ithic e responsabile dei contenuti e del posizionamento della conferenza: «L’edizione 2022 ha portato nei partecipanti il senso di pianificazione di un percorso di sviluppo più consapevole, aggiornato e internazionale. Siamo molto soddisfatti soprattutto del ruolo svolto verso le catene italiane che in Ithic trovano un salotto, spero, ideale per costruire alleanze e attingere a modelli internazionali. L’Italia resta un target di investimenti ancora attrattivo. Stiamo già pensando alle novità 2023 con il contributo di Cbre che da anni riveste il ruolo di patron e che ha contribuito allo spessore internazionale dell’evento e al suo posizionamento nella community degli investitori».