Hôtellerie, il report: oltre 2 miliardi di investimenti

Hôtellerie, il report: oltre 2 miliardi di investimenti
28 Gennaio 10:11 2025 Stampa questo articolo

Il settore alberghiero italiano si conferma in ottima salute e in forte crescita nel panorama internazionale. Nel 2024 gli investimenti nel nostro Paese hanno toccato quota 2,1 miliardi di euro, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente. È il secondo risultato migliore di sempre, dopo il record del 2019, e ben al di sopra della media dell’ultimo decennio, pari a 1,65 miliardi. A dirlo è l’Ey Italy Hotel Investment Report 2024, che fotografa una crescita significativa nonostante le difficoltà economiche globali, confermando la capacità del comparto di attrarre investitori, soprattutto nei segmenti del lusso e delle destinazioni esclusive.

Il trend, del resto, era chiaro già a metà dello scorso anno, quando in soli sei mesi gli investimenti avevano toccato il miliardo.

Roma si conferma leader tra le mete preferite dagli investitori, con un volume di 465 milioni di euro (22% del totale). Seguono Venezia con 353 milioni (17%) e Milano con 173 milioni (8%). A trainare il mercato c’è anche il segmento dei resort, che rappresenta il 39% degli investimenti complessivi, con un incremento dell’11% rispetto al 2023.

Tra le località di lusso più ambite spicca il Lago di Como, che guida la classifica dei resort con il 30% degli investimenti, grazie a operazioni di conversione e sviluppo di proprietà ultra-esclusive. Altri luoghi in evidenza sono la Sicilia (15%) e Forte dei Marmi (11%), che continuano a consolidarsi come destinazioni di prestigio.

Il 53% delle transazioni del 2024 ha coinvolto investitori stranieri, con una prevalenza di capitali provenienti dall’Europa (27%), dal Medio Oriente (22%) e dagli Stati Uniti (4%). Tra i profili di investimento – come emerge dal report – si distinguono gli operatori alberghieri, che rappresentano il 38% del totale, seguiti da Hnwi (High-Net-Worth Individuals)/family offices (23%) e fondi di private equity (20%).

La maggior parte delle operazioni (51%) ha riguardato investimenti a valore aggiunto, come sviluppi, conversioni e miglioramenti di hotel esistenti. Questa tendenza si conferma costante negli ultimi dieci anni, con un ritorno degli operatori alberghieri come protagonisti attivi nel mercato: hanno contribuito al 39% delle transazioni complessive, spinti principalmente da player internazionali.

Il segmento del lusso continua a dominare gli investimenti: gli hotel 5 stelle rappresentano il 45% del volume complessivo, con il 19% delle camere transate (circa 2.300), confermando il crescente interesse per asset esclusivi. Gli hotel 4 stelle hanno invece raccolto il 44% degli investimenti, rappresentando il 54% delle camere totali vendute, un dato che ne sottolinea il peso significativo nel settore.

Gli investitori hanno privilegiato gli immobili liberi da vincoli di gestione (vacant possession), che hanno rappresentato il 73% dei volumi di transazione nel 2024, in crescita rispetto al 58% del 2023. Questo dato riflette una maggiore domanda di acquisizioni dirette da parte di operatori e proprietari-occupanti. Al contrario, la domanda di hotel in leasing è rimasta limitata (12% dei volumi), a causa della scarsa disponibilità di prodotti core sul mercato.

Infine, gli sviluppi, che includono sia progetti greenfield sia conversioni, hanno mantenuto una quota stabile del 15%, confermando la costante attenzione per nuove opportunità di crescita e rinnovamento nel settore.

«I principali esiti emersi dal nostro report – commenta Marco Zalamena, head of hospitality di Ey in Italia – evidenziano come, nonostante le sfide economiche mondiali, il settore alberghiero italiano continui a dimostrare una notevole resilienza e attrattività per gli investitori. In particolare, la crescita nel volume degli investimenti e il forte interesse per le destinazioni di lusso e resort confermano la solidità dei fondamentali del comparto. Il mercato ha infatti visto un’accelerazione delle transazioni nell’ultimo trimestre dell’anno».

Guardando al 2025, aggiunge Zalamena, «le prospettive sono complessivamente positive, con un’ulteriore eventuale crescita attesa nel mercato grazie anche alla graduale riduzione dei tassi di interesse e all’aumento della domanda per destinazioni di lusso e progetti di sviluppo. Si prevede, inoltre, un aumento delle transazioni, in particolare nelle destinazioni urbane e nei settori del lusso e degli extended-stay».

L’Italia si prepara così a consolidare il suo ruolo di protagonista nell’hospitality internazionale, e non solo.

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Giuseppe Rinaldi
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