by Redazione | 19 Ottobre 2020 7:00
“Se, come ha dichiarato lo stesso ministro Mibact Dario Franceschini, i bonus vacanze verranno estesi a tutto il 2021, a beneficiarne deve essere anche il settore extraalberghiero, sistematicamente ignorato in questo periodo emergenziale”. A reclamarlo in una nota è Bed and Breakfast.it che ribadisce come il settore, seppure non imprenditoriale, sia composto da strutture regolarmente censite, con una Scia, che assolvono all’obbligo della segnalazione degli alloggiati alla Polizia, che segnalano i flussi turistici alle Regioni e all’Istat, e che ormai nella quasi totalità dei casi ricevono pagamenti tracciabili sulle Ota con una possibilità di evasione minima, inferiore sicuramente a quella fisiologica di tantissime altre attività produttive. E sebbene il volume d’affari del comparto composto da circa 30mila b&b sia di soli 350 milioni di euro, il suo apporto al Pil turistico è considerevole.
Bed and Breakfast.it, inoltre, sottolinea nella sua nota che “il settore non è stato assolutamente considerato nelle azioni di ristoro messe in campo dal governo per i settori dell’economia italiana nel 2020, come se fosse un settore marginale e trascurabile. Da un nostro sondaggio è emerso anche che il 73,6% di queste attività non ha avuto accesso nemmeno a nessuna delle misure di sostegno per le famiglie”.
Giambattista Scivoletto, amministratore di Bed and Breakfast.it, evidenzia che: «Riguardo all’auspicata proroga del Bonus vacanze, occorre allargare la platea di chi può accettarlo a tutte le attività ricettive, incluse le piccole attività familiari non imprenditoriali, ingiustamente tenute fuori in questa che speriamo sia solo la prima fase di rodaggio di un intervento che, rivisto, ha tutte le possibilità di funzionare al meglio. Le modalità di fruizione dovranno essere semplici e immediate: il viaggiatore dovrà poter scegliere di soggiornare in qualsiasi tipologia di struttura, senza essere costretto a ricerche frustranti e infruttuose, dato che non è stata prevista nemmeno una lista ufficiale delle strutture aderenti all’iniziativa, e poi detrarre il bonus dalle imposte, allegando la ricevuta/fattura della struttura ricettiva insieme a un documento che ne comprovi il pagamento: bonifico, estratto conto carta di credito. Questa, secondo noi, è la modalità che si sarebbe dovuta adottare fin dal primo momento, ed è ancora l’unica che possa garantire che i 2 miliardi ancora da spendere finiscano nelle casse del comparto turistico, offrendogli così la possibilità di superare la crisi e prepararsi alla ripresa che, speriamo, possa arrivare al più presto».
La nota si conclude ribadendo che “il perpetrare questa marginalizzazione sarebbe un grave errore per l’economia turistica, e con la crisi inevitabilmente destinata a prolungarsi, porterebbe alla chiusura definitiva di moltissime di queste attività. Il danno che si creerebbe per l’economia non sarebbe limitato alla mera scomparsa di queste strutture familiari, bensì ridimensionerebbe tragicamente quell’incredibile indotto che queste strutture riescono a generare attorno a sé”.
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