Infografiche, data visualization, video: i big data che attraverso l’information design ci raccontano il mondo hanno oggi uno spazio esclusivo. Si chiama Wild Mazzini ed è a Torino in via Mazzini 33 la prima galleria d’arte dedicata alla rappresentazione dei dati. In uno spazio di 25 metri quadri trovano posto lavori che provano a leggere, analizzare e comprendere fenomeni sociali, culturali, economici, ambientali e scientifici, trasformandoli visivamente senza perderne la complessità.
Che gli information designer siano considerati artisti è cosa nota: le loro opere sono studiate e ammirate, esposte in mostre, conservate nei musei. Nessuno però aveva dato loro uno spazio esclusivo.
Lo hanno fatto Federica Biasio, Davide Fuschi e Clemente Adami con Wild Mazzini, portando fuori dal mondo del giornalismo, del marketing, della scienza e dell’editoria i lavori di designer capaci di ridefinire i confini nelle nostre abitudini visive.
Font, dimensioni, colori, forme, manualità o lavoro al computer, quantità dei dati da trattare, rielaborazioni, sono tutti elementi che assumono consistenza nelle mani dei designer. I numeri diventano arte; ogni linea, ogni punto, ogni sfumatura può diventare un valore numerico, un’informazione precisa.
Wild Mazzini espone il rapporto tra i big data e la loro rappresentazione. Lo fa adesso e fino a luglio 2018 con quattro artisti per la prima stagione di Prospettiva Italia. La prima artista coinvolta è Valentina D’Efilippo, information designer italiana d’origine e londinese d’adozione. La sua infografica Poppy Field, che visualizza le guerre dell’ultimo secolo, fa parte della collezione permanente del Weltmuseum a Vienna. A Torino porta Oddity Viz, progetto elaborato con Miriam Quick e vincitore del Kantar Information is Beautiful Award 2017: 10 tavole che sono la scomposizione e ricomposizione di Space Oddity di David Bowie. Un omaggio al vinile che disarticola e ricompone testi, melodie e tempi dell’album.
Dal 10 maggio sarà esposto Numerage&Neometrie di Adriano Attus, direttore creativo del Sole24ore: un percorso visivo di forme e numeri anche magnetici che si scompongono e ricompongono. A giugno, dal 9, sarà la volta di Federica Fragapane, pluripremiata, che esporrà 20 tavole selezionate tra quelle elaborate per l’inserto culturale La Lettura del Corriere della Sera: la dimostrazione di come la complessità si possa illustrare sui grandi quotidiani. Infine a luglio arriverà Valerio Pellegrini con Progetto Minerva, rappresentazione del lessico di Immanuel Kant che gli ha permesso collaborazioni in Gran Bretagna, Germania, Olanda, Giappone, Stati Uniti e Cina.