by Redazione | 1 Aprile 2021 13:04
Entro pochi giorni – presumibilmente subito dopo Pasqua – ci sarà la data della riapertura dei circa 230 parchi divertimento italiani. Lo ha assicurato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, al presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani (Appi), Giuseppe Ira, intervenendo al consiglio direttivo di Federturismo di cui, appunto, Appi fa parte.
«I bambini e le loro famiglie non vedono l’ora di tornare a divertirsi nei nostri parchi e noi siamo pronti ad accoglierli in totale sicurezza – ha commentato Giuseppe Ira – Le attività si svolgono all’aperto, con ampi spazi a disposizione e sotto il controllo di personale preposto, a differenza di quanto può accadere nelle aree gioco dei parchi pubblici o, più semplicemente, per strada. Contingentiamo gli ingressi per evitare ogni rischio di assembramento e abbiamo predisposto severi protocolli di sicurezza che hanno già ampiamente dimostrato la loro efficacia lo scorso anno».
La riapertura dei parchi, fermi da ottobre, permetterebbe di ridare ossigeno al settore, con particolare riferimento alle imprese di piccole e medie dimensioni che hanno registrato finora perdite fino all’80%. Tolti i big player, facenti già capo a gruppi multinazionali, il comparto è costituito da centinaia di realtà che nel 2019 hanno generato un giro d’affari di 400 milioni di euro e 25mila posti di lavoro diretti. Cifre che salgono rispettivamente a 1 miliardo di euro e 60mila occupati considerando l’indotto composto da hotel, ristorazione, merchandising, manutenzione e altre voci collaterali.
Nel 2020, il 20% dei parchi ha rinunciato completamente alla stagione, con una perdita di 10mila posti di lavoro e cinque realtà italiane sono passate sotto il controllo di gruppi di investimento stranieri.
«Per essere operative – ha aggiunto Ira – le nostre strutture hanno bisogno di almeno sei settimane di preavviso: il ministro Massimo Garavaglia ha sottolineato la sensibilità di tutto il governo verso le problematiche dei parchi permanenti. Ci aspettiamo quindi a breve termine indicazioni adeguate in merito alle prospettive di riapertura per le nostre aziende».
«Un altro nodo da sciogliere è quello dei ristori: le imprese turistiche hanno la possibilità di accedere a forme di finanziamento a tasso agevolato e lunga scadenza che per noi sarebbero di vitale importanza. Garavaglia ha annunciato che sta studiando l’emissione di minibond e ha riconosciuto la legittimità della nostra richiesta di passare sotto la competenza del turismo, garantendo che si attiverà per valutare i necessari interventi sul piano tecnico normativo», ha concluso Giuseppe Ira.
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