by Giulia Di Camillo | 8 Febbraio 2019 7:00
Mancano sei mesi alla partenza del NewGen Iss in Italia, inizialmente prevista ad aprile e slittata ora al 1° agosto prossimo[1]. La migrazione verso il nuovo sistema implementato da Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree, è iniziata a marzo 2018 e conta di terminare entro il 2020, e come mission ha quella di modificare e conseguentemente migliorare l’attuale Bsp (Billing and Settlement Plan), strumento utilizzato dalle agenzie di viaggi accreditate per effettuare i pagamenti relativi alla vendita della biglietteria aerea.
Sono quattro i pilastri su cui si regge il NewGen Iss, una vera e propria scommessa per Iata che, oltre a predisporre strumenti formativi direttamente sul proprio sito web – vedi il microsite e l’elearning dedicato – partecipa alle iniziative delle associazioni di categoria, come il webinar di Fto del 7 febbraio, che ha visto la partecipazione di Andrea Simoes, industry engagement manager di Iata.
Partiamo da Iata EasyPay, metodo di pagamento basato su un modello e-wallet disponibile per tutti gli agenti Iata e i vettori presenti nel Bsp. Per proseguire, poi, con i tre format di accreditamento: GoLite, GoStandard e GoGlobal, con il primo che a differenza degli altri non prevede transazioni in contanti con i vettori.
Chiudono gli strumenti di gestione del rischio finanziario, ovvero la Remittance Holding Capacity (Rhc), accessibile solo per gli adv che utilizzano i sistemi GoStandard e GoGlobal, che prevedono il pagamento cash; e la Global Default Insurance (Gdi), alternativa alla fideiussione bancaria fornita da Euler Hermes, compagnia di assicurazione del Gruppo Allianz. La cosiddetta Gdi ha tre caratteristiche fondamentali: è volontaria, aggiuntiva e non richiede alcuna garanzia di copertura.
Di pari passo con l’implementazione e il posticipo del NewGen Iss – il suo roll out è già avvenuto nei Paesi Scandinavi e in Germania e, prima di arrivare nel nostro Paese, sbarcherà anche in Spagna (maggio) e in Francia (luglio) – scatta l’adeguamento al Payment Card Industry-Data Security Standard[2] (Pci-Dss), relativo al trattamento dei dati delle carte di credito e definito da American Express, Visa, Mastercard, Discover Financial Services e Jcb International.
Le agenzie di viaggi che non hanno ancora provveduto ad allinearsi dovranno farlo entro agosto; stesso discorso per chi ha la propria compliance in prossimità di scadenza. Così, tra NewGen e Pci-Dss in procinto di prendere definitivamente piede in Italia, arrivano i primi feedback da Alfredo Pezzani, responsabile della commissione trasporti di Fto e componente dell’Air Matters Committee di Ectaa: «Nei Paesi scandinavi, ad esempio, ci sono stati problemi con la Remittance Holding Capacity, e quindi con il plafond delle agenzie riguardo le emissioni cash. Un problema, questo, che al contrario non è stato riscontrato in Germania, un mercato sicuramente importante».
Sia in Germania che nei Paesi Scandinavi, però, «sempre più adv di piccole dimensioni abbandonano Iata. Un comportamento che trova ragione nelle nuove normative e nelle questioni legate al Pci-Dss, andando a favore dei consolidatori», prosegue Pezzani. In Italia potrebbe accadere la stessa cosa. E in effetti, rivela il manager, i segnali ci sono già da tempo: «Molte agenzie si affidano ai network e lasciano Iata».
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