by Roberta Rianna | 15 Novembre 2024 14:08
Se quello di Firenze è stato il primo G7 Turismo della storia, mai summit dei grandi – d’ora in avanti – potrà prescindere dal settore. Così, portando a casa la sua personalissima (e italianissima) «vittoria» il ministro del Turismo Daniela Santanchè chiude alla Galleria degli Uffizi la storica tre giorni[1] che l’ha vista protagonista. Lo fa sventolando un documento congiunto – il Presidency Paper – sottoscritto oggi, ma in cantiere da tempo, che vede i delegati di Italia, Usa, Canada, Uk, Francia, Germania, Giappone e Ue fare quadrato con il sostegno dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) su tre questioni cruciali: intelligenza artificiale, lavoro e sostenibilità.
«Per la prima volta in un consesso del genere si è parlato di turismo. Abbiamo saputo imporre un nuovo modello», afferma in apertura di conferenza stampa, in cui non manca di ringraziare i giornalisti, citando sua nonna che sempre le ripeteva che «non basta saper fare, ma far sapere che si sa fare».
E il documento sottoscritto da Santanchè e colleghi (accessibile a chiunque sul sito G7italy.it[2]) ha questo preciso intento: comunicare al mondo le linee guide di una cooperazione globale che prende proprio ora il via: «I punti cardine sono stati individuati, non si può più tornare indietro – dichiara la ministra – Siamo d’accordo che continueremo a lavorare insieme sulle tematiche individuate, approfondendole e cercando di allargare la collaborazione ad altri Paesi», altrettanto strategici nel travel.
SCARICA E CONSULTA IL PRESIDENCY PAPER DEL G7 TURISMO[3]
Anche perché, in questi anni di guerre, «il turismo è un importante strumento di pace[4]. Di solito – riflette – abbiamo paura di ciò che non conosciamo. Il viaggio e condivisione ci consentono di comprendere. E il mondo di questo ha bisogno».
Intanto, i Paesi ospiti, compresi i delegati outreach dall’Arabia Saudita all’India, hanno avuto modo di conoscere noi: «Tutti sono rimasti impressionati dalle nostre bellezze. Ho visto nei loro occhi emozione e ammirazione». Ma questo non basta, Santanchè ne è convinta: «Dobbiamo essere più bravi a vendere quello che abbiamo, aumentare l’offerta turistica e raccontarla meglio. Senza temere il “troppo turismo” ricordandoci sempre la desolazione e la tristezza che provavamo in pandemia quando il mondo era chiuso».
I flussi, piuttosto, vanno gestiti. Ed è questo un punto cruciale del G7 Turismo. L’Ai, «che deve essere al servizio dell’uomo[5] e non viceversa», va impiegata anche in tal senso. E la strada da fare, soprattutto in termini di protezione dei dati – che sono forse il bene più prezioso – si prospetta ancora lunga e perigliosa. Anche in vista delle prossime due sfide che attendono l’Italia: il Giubileo del 2025 e le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Due appuntamenti che il ministro vive, non come ostacoli da superare, bensì come occasioni da cogliere «perché i grandi eventi costituiscono sempre un acceleratore per le risorse che catalizzano e per ciò che lasceranno sul territorio». C’è già chi muove critiche? «Ça va sans dire, c’è sempre qualcuno che non tifa per la Nazionale».
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/i-tre-pilastri-del-g7-turismo-il-presidency-paper/
Copyright ©2024 L'Agenzia di Viaggi Magazine unless otherwise noted.