Lungo raggio avanti adagio. Con l’atterraggio all’aeroporto Marconi di Bologna, lo scorso 20 agosto, del primo volo Emirates proveniente da Dubai effettuato in modalità Covid tested si completa il quadro temporaneo degli operativi “quarantena free” per chi rientra dall’estero. Un modello che ha dato un piccolo aiuto all’incoming e ai viaggi d’affari – soprattutto tra Usa, Italia e Emirati – e che si spera possa valere anche per la ripartenza dell’outgoing degli italiani in inverno.
Nell’attesa dei tanto invocati quanto necessari corridoi turistici, l’industria del travel per ora si affida a una manciata di voli Covid tested per una ripartenza molto lenta con la speranza e l’auspicio di ampliare la platea del modello sperimentato a partire dal dicembre scorso a Fiumicino.
È il mantra che continua a ripetere anche l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone. «Diffondere il modello Adr a livello nazionale e sulle destinazioni strategiche per il Paese è necessario per sostenere la ripresa del turismo, anche in vista della prossima stagione estiva», aveva detto a più riprese il manager sia in audizione al Parlamento sia alla stampa.
Ora, però, si tratta di consolidare i servizi in vista di un autunno-inverno tutto da decifrare con i voli Covid tested che saranno operativi fino al 30 ottobre 2021 – secondo le tre ordinanze del 23 novembre 2020, del 9 marzo e del 14 maggio 2021 del ministero della Sanità che ne regolano il funzionamento – e che con tutta probabilità riceveranno una proroga almeno fino alla primavera 2022 e, si spera, un ampliamento con nuove destinazioni sia in Italia sia all’estero che potranno effettuare i voli.
I voli Covid tested, al momento, sono autorizzati dagli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Venezia e Bologna. All’estero le destinazioni coinvolte nel progetto sono Canada, Giappone, Israele, Stati Uniti d’America (aeroporti internazionali di Atlanta, Boston, Chicago, Dallas, Los Angeles, Miami, New York, Philadelphia, Washington) e gli Emirati Arabi Uniti.
Da Fiumicino, ai voli di Emirates da Dubai e di Etihad da Abu Dhabi, si aggiungono i diretti Alitalia da Tokyo Haneda e di Air Canada da Toronto e Montreal. Da agosto è decolatta anche la rotta Delta Air Lines da Boston. Il servizio, sperimentato prima con Alitalia sulla tratta Roma-Milano dallo scorso settembre, poi è stato ampliato con Alitalia e Delta sui voli da New York ed Atlanta dallo scorso dicembre. Dal mese di maggio, poi, si sono aggiunti i collegamenti di American Airlines e United con New York e dal 22 maggio la rotta Dallas-Roma Fiumicino operata da American Airlines.
Su Venezia, invece, Delta Air Lines vola Covid tested da Atlanta e New York-Jfk mentre Emirates vola da Dubai.
Da Milano Malpensa, infine, i voli Covid tested sono operati da Ethiad, Emirates, Alitalia, Delta, American e Neos verso Stati Uniti ed Emirati.
Riguardo gli operativi di Emirates, il country manager Flavio Ghiringhelli ha dichiarato: «Oltre a rendere l’aeroporto nuovamente competitivo, questa misura consentirà ai passeggeri di pianificare i loro viaggi tra il capoluogo emiliano e Dubai con la consapevolezza di non dover fare la quarantena al ritorno. Inoltre, il fatto che anche Bologna effettui voli in modalità Covid tested sta a significare che tutti i voli Emirates sull’Italia sono operati in questa modalità. Dal 20 settembre, inoltre, i collegamenti Emirates tra Roma e Dubai saranno giornalieri».