by Redazione | 8 Aprile 2020 11:09
Si rischiano 25 milioni di posti di lavoro, in tutto il mondo, a causa del crollo del traffico aereo provocato dal coronavirus. La stima è di Iata, l’international air transport association, che ogni settimana diffonde dalla sua sede di Ginevra l’aggiornamento sulle ripercussioni della pandemia sull’aviazione.
«Siamo in una situazione mai vista prima – ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale di Iata – Il secondo trimestre di quest’anno, appena cominciato, è quello che vedrà il crollo maggiore del traffico. È previsto il -70% dei voli a livello mondiale nel punto peggiore. E l’Europa è la regione più colpita con un crollo del 90% dei collegamenti.
Iata conferma che il trasporto aereo commerciale dà lavoro a 2,7 milioni di persone in tutto il globo, riferendosi però agli occupati diretti. In realtà, i posti di lavoro che dipendono dall’aviazione sarebbero circa 65,5 milioni. «Ogni posto di lavoro diretto ne crea altri 24 in tutta l’economia», ha osservato il capo economista dell’associazione dei vettori, Brian Pearce. Pertanto, spiega il quotidiano economico, secondo queste stime sarebbero a rischio il 38% dei posti che dipendono dal trasporto aereo.
A livello regionale, Iata divide così il rischio disoccupazione: 11,2 milioni nell’Asia-Pacifico; 5,6 milioni in Europa; 2,9 milioni in America Latina; 2 milioni in Nordamerica; 2 milioni in Africa; 900mila nel Medio Oriente. Infine, l’associazione ha dichiarato che un terzo dei dipendenti delle compagnie è stato licenziato o ha perso il lavoro.
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