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Iata “accusata” di cartello da Confturismo

Una vera e propria escalation di tensione sui contenuti e sui toni quella che ha portato alla totale contrapposizione, a livello mondiale, Iata ed Ectaa, con quest’ultima che rappresenta oltre 70mila imprese tra agenzie di viaggi e tour operator europei e nella quale Confturismo-Confcommercio rappresenta l’Italia.

«A riaccendere l’intensità di un dibattito da sempre difficile sono stati, nell’ultimo anno, due punti fondamentali – spiega Alfredo Pezzani, membro di Fto e da maggio scorso rappresentante in Confturismo nell’Air Matter Committee di Ectaa – Le regole mondiali sulla base delle quali si andranno a definire, a livello nazionale, i nuovi criteri di affidabilità finanziaria che consentiranno alle agenzie di essere accreditate per l’emissione di biglietteria area; e il meccanismo di risoluzione delle controversie tra le compagnie aeree e la rete distributiva agenziale».

«Su questi argomenti, di importanza cruciale per mantenere equilibrato il rapporto contrattuale – prosegue Pezzani – si è dibattuto all’interno della PaConf, sommo organismo decisionale di Iata, dove fino ad ora le rappresentanze delle adv avevano potuto quanto meno aprire un dibattito sui temi di interesse. Nonostante la schiacciante maggioranza dei voti fosse già in mano alla sola parte delle compagnie aeree, quest’ultime hanno progressivamente chiuso ogni forma di dialogo arrivando addirittura a rifiutarsi di porre alcuni argomenti all’ordine del giorno».

Questi i motivi che hanno spinto Ectaa (a cui si è affiancata anche Wtaaa, ovvero la World Travel Agents Associations Alliance) a diffondere un comunicato stampa durissimo, dove il segretario generale Michel de Blust ha concluso dichiarando: «Questo è uno schiaffo in faccia a tutta la comunità delle agenzie del mondo. Non è un approccio collaborativo e, soprattutto, mette in evidenza le distorsioni dei regolamenti Iata. Se un approccio cooperativo non è possibile, dovremo proseguire in altri modi».

«In questo quadro – conclude Pezzani – non si può non tenere conto del fatto che Iata, come organizzazione, potrebbe presentare profili di attività simili a quelli di un cartello, che sono normalmente perseguiti nella legislazione comunitaria».

“Confturismo – si legge nella nota dell’associazione – continua a seguire attivamente la vicenda supportando l’attività di Ectaa e analizzando, in collaborazione con le due sigle associative italiane di categoria del comparto, Fiavet e Fto, ogni prospettiva di azione”.

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