Anche Iata si associa all’appello lanciato dagli stakeholders della filiera turistica guidati dall’Etc, European Travel Commission, rivolgendosi stavolta ai governi di tutti il mondo per rivedere il sistema delle restrizioni che dall’inizio della pandemia ha visto un susseguirsi ininterrotto di quasi 100mila misure anti-Covid adottate nelle varie nazioni.
In pratica Iata chiede l’immediata adozione di misure semplici e praticabili per facilitare l’accesso ai viaggi e assicurare la piena connettività aerea come, identificando tre aree-chiave: protocolli sanitari semplificati, soluzioni digitali per elaborare in tempo reale le credenziali sanitarie dei passeggeri e misure anti-Covid proporzionate ai livelli di rischio, con un processo di revisione continua.
«Poiché i governi stanno definendo processi per riaprire le frontiere, in linea con quanto concordato nella Dichiarazione ministeriale della Conferenza ad alto livello dell’Icao sul Covid-19 – spiega Conrad Clifford, vice direttore generale Iata – Nei prossimi mesi dobbiamo passare dalle singole aperture delle frontiere al ripristino di una rete di trasporto aereo globale che possa riconnettere le comunità e facilitare la ripresa economica».
Il progetto Blueprint di Iata mira a facilitare l’efficiente aumento della connettività globale: «Dobbiamo disporre – sottolinea Clifford – di processi in atto per gestire in modo sicuro ed efficiente l’aumento dei viaggi internazionali alla riapertura delle frontiere. Con oltre 18 mesi di esperienza operativa sulla pandemia e feedback dei viaggiatori, sappiamo che è essenziale concentrarsi sulla semplicità, la prevedibilità e la praticità. Questa non è la realtà oggi. Oltre 100.000 misure relative al Covid-19 sono state implementate dai governi di tutto il mondo. Questa complessità è una barriera alla mobilità globale esacerbata dalle incongruenze che queste misure hanno creato tra gli stati».
Le raccomandazioni di Iata si concentrano su alcuni passaggi-chiave definiti essenziali per la ripartenza dell’industria aerea nel mondo quali la rimozione di tutte le barriere di viaggio (inclusi quarantena e test) per coloro che sono completamente vaccinati con un vaccino approvato dall’Oms; e ancora abilitazione al viaggio senza quarantena per i viaggiatori non vaccinati con un risultato negativo del test dell’antigene prima della partenza. Queste raccomandazioni sono supportate da ricerche di opinione pubblica sui viaggiatori che hanno rivelato come l’80% crede che le persone vaccinate dovrebbero poter viaggiare liberamente e l’81% ritiene che il test prima del viaggio sia un’alternativa accettabile alla vaccinazione. e ben il 73% ritiene che la quarantena non sia necessaria per i viaggiatori vaccinati.