«Nei primi mesi del post emergenza, probabilmente da fine luglio a fine anno, l’idea di imbarcarsi su un aereo potrebbe non piacere a molte persone e questo significa che le compagnie aeree saranno chiamate a lanciare campagne tariffarie molto aggressive», sostiene Muhammad Ali Albakri, regional vice president per il Medio Oriente di Iata. Inoltre, prosegue, «considerando che la nostra regione aveva già registrato perdite prima dell’emergenza sanitaria, il dopo Covid potrebbe portare un conto davvero salato per i vettori mediorientali».
Iata ha già stimato una perdita dei ricavi di 314 miliardi di dollari, con un calo di passeggeri trasportati tra il 55 e il 60%: «Ciò che preoccupa maggiormente – continua Muhammad Ali Albakri – è l’assenza di provvedimenti concreti a sostegno delle nostre compagnie, sulla falsariga di ciò che si sta decidendo negli States e in Europa. Ad oggi non si capisce proprio questo ritardo da parte dei governanti locali di sostenere una delle industrie basilari per la tenuta delle economie».
Ali Albakri si è poi soffermato sul dettaglio delle perdite economiche per passeggero, evidenziando che «nella regione mediorientale, che era quella con le migliori performance per il trasporto aereo, si stanno perdendo intorno ai 5 dollari per passeggero. Dal momento che le nostre stime annuali per la regione hanno tracciato un enorme calo nella domanda aerea pari al -48%, Iata ha già sollecitato i governi dell’area di adottare sgravi fiscali e sostegni finanziari concreti, con linee di credito e prestiti, ma senza alcun risultato».
Il mese scorso, conclude l’esponente Iata, lo sceicco ereditario di Dubai, Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, aveva promesso che ci sarebbero stati ingenti finanziamenti per fronteggiare la crisi dovuta alla pandemia, ma ad oggi non c’è traccia di questi sostegni. «E ci preoccupa molto che il Medio Oriente sia l’unica regione del mondo dove non è stato annunciato nulla per l’aviazione commerciale».
In questo contesto, poi, è tutto da valutare l’impatto che si avrà anche sulle tariffe aeree, considerando il crollo del prezzo del barile, che ha toccato il minimo storico al di sotto dei 15 dollari.