Altro mese record per le compagnie aeree aderenti a Iata che a febbraio hanno fatto registrare un +4,8% nel traffico aereo, ben al di sopra della media prevista dagli analisti che sfiorava il 4%. Migliorato anche il load factor che ha toccato il 79,5%, un punto e mezzo in più rispetto allo stesso mese del 2016.
«La consolidata dinamica del trend di crescita, sostenuta da una politica tariffaria che ha reso possibile un pricing più basso ed un contesto economico decisamente milgiore – ha commentato Alexandre de Juniac, ceo e direttore generale di Iata – hanno reso possibili questi risultati».
Iata stima che tenendo sotto controllo l’inflazione, il pricing del trasporto aereo potrà mantenere anche in futuro un livello tariffario più basso di circa un buon 10% rispetto allo scorso anno.
Ovviamente anche l’offerta aerea ha fatto segnare un incremento del 3,5%, considerevole se si tiene conto della bassa stagionalità in molti mercati chiave come ad esempio l’Europa. Riguardo poi all’andamento per macro regioni, l’Asia-Pacifico ha fatto segnare un incremento di traffico del +5,2%, mentre l’Europa ha mostrato segni di ottima salute con un +6,8%.
Molto sostenuta, come negli ultimi due anni, la crescita in Medio Oriente con un traffico lievitato del 9,5%, mentre in Nord America regna la staticità con un volume aumentato di solo +0,3%. Buono l’andamento dei vettori del centro e sud America con un +5,9% ed ottima la ripresa delle aerolinee dell’Africa dove si è registrato un incremento del +7,1%.