Iata, il caro-petrolio non spaventa: «2mila rotte in più all’anno»
Cieli stabili nel 2018 per le compagnie aeree nel mondo: il profitto netto collettivo è stimato intorno a 33,8 miliardi dollari (circa 28,5 miliardi di euro) in linea con le aspettative degli analisti. Pesa, infatti, il forte rincaro del petrolio, che da 54 dollari al barile dello scorso anno arriverà a toccare i 75/80 dollari alla fine del 2018.
Questo è il dato di riferimento annunciato alla 74° assemblea annuale della Iata, svoltasi nei giorni scorsi a Sydney, alla presenza di oltre 1000 rappresentanti delle aerolinee associate e rappresentanti di partner del trasporto aereo.
CARBURANTE IN ASCESA. Assemblea che ha dunque certificato una solida perfomance dell’aviazione commerciale, nonostante il rincaro del petrolio e quindi i costi-carburante che incidono per il 24% sul totale costi fissi dei vettori.
«Dal consuntivo 2017 e dalle stime per l’anno in corso certifichiamo una solida redditività del settore – ha commentato il ceo e direttore generale di Iata, Alexandre de Juniac – A conti fatti prosegue il trend dei profitti per le compagnie aeree, consentendo loro di finanziare la crescita, di espandere l’occupazione e di rafforzare i bilanci premiando così gli investitori. Il rincaro del petrolio è certamente un fattore che incide sulle performance, e provocherà un aumento dei costi annuali di quasi il 5%, ma la domanda aerea nel mondo è in costante crescita. La previsione di 1.900 nuovi aeromobili che entreranno nelle flotte delle compagnie aeree, mostra anche un soddisfacente adeguamento dell’offerta aerea».
Nel dettaglio, a guidare le performance finanziarie è ancora una volta la macro regione del Nord America con quasi 16 miliardi di dollari di profitti, seguita dall’Asia-Pacifico con profitti che superano i 10 miliardi e dall’Europa con 8,6 miliardi di dollari, mentre si stabilizzano i risultati in Medio Oriente con profitti a 1,6 miliardi. Unica regione del mondo in controtendenza risulta l’Africa che presenterà anche nel 2018 perdite per 900 milioni di dollari.
STRATEGIA OPEN BORDER. Di particolare significato, infine, due dati riferite al turismo: secondo le stime Iata nel 2018 verranno operate 58mila rotte (rispetto alle 52mila del 2017) grazie al lancio di nuove destinazioni turistiche e le buone perfomance delle aerolinee sono in parte dovute alla crescita della spesa del turismo nel mondo generata attraverso il trasporto aereo, che quest’anno è stimata intorno ai 794 miliardi di dollari.
Al termine dell’assemblea annuale i vertici Iata hanno lanciato l’ennesimo segnali ai governi del mondo affinché adottino quella che è stata già ribattezzata Open Borders Strategy, ovvero una politica con facilitazioni per il movimento dei viaggiatori, considerando che da qui al 2030 si passerà da quattro a 8 miliardi di passeggeri movimentati dalle aerolinee, a riprova di una sempre più accentuata propensione ai viaggi aerei.