Icon of The Seas verso il debutto, anteprima dal cantiere
TURKU, FINLANDIA – Debutterà a Miami a gennaio 2024 per crociere nei Caraibi Icon of Seas. I media di tutto il mondo sono stati eccezionalmente chiamati a capire come si costruisce questo gigante del mare, una «città della gioia» che, come ha spiegato Jason Liberty, presidente e ceo di Royal Caribbean «vuole essere iconica di un nuovo modo di fare vacanza».
Pronta al 70%, Icon of the Seas ha 40 punti di ristoro, 8 quartieri, 7 piscine, 9 vasche idromassaggio, 28 diversi tipi di cabine ed è la nave di Royal Caribbean più sostenibile. Le cabine sono 2.850 e può ospitare 7.500 persone e ci lavoreranno 2.300 membri dell’equipaggio.
Partirà a gennaio da Miami per crociere nei Caraibi. Ogni itinerario toccherà diverse tappe, compresa l’isola privata Perfect Day at Coco Cay, alle Bahamas. Previsto un mix di destinazioni come Cozumel, in Messico, Philipsburg, a St. Maarten; e Basseterre, a St. Kitts e Nevis. Abbiamo chiesto al ceo quando sarà posizionata in Italia, ma non si parla di averla nel Mediterraneo per i prossimi 18 mesi.
Intanto, le suite famiglia sono già state prenotate in modo massivo dagli appassionati del marchio, con un record mai raggiunto prima nel booking giornaliero della compagnia nei suoi 53 anni di storia.
La nave gode di una sostenibilità profonda e ricercata, come spiega il ceo, non solo per l’utilizzo di gas naturale liquefatto, e per il riciclo dei rifiuti trasformati in energia, ma anche nella cura nella ricerca di risorse umane, materiali e infine per la partecipazione ampia anche di chi ci lavora per suggerimenti nella costruzione delle aree dell’equipaggio. «Tracciamo il futuro con ricerche che hanno dato frutti in ambito tecnologico che saranno utili a tutti», afferma Jason Liberty.
Oltre 2.000 persone sono al lavoro per consegnare la nave a fine anno nel cantiere finlandese di Meyer Turku. Stanno costruendo gli otto quartieri che si distinguono per le diverse esperienze possibili e sono un’assoluta novità nel mondo crocieristico. Dei veri e propri parchi a sé stanti con concept diversi.
La più innovativa Thrill Island adatta a coloro che sono in cerca di adrenalina. Tra tutte le attrazioni una che consente di essere sospesi fuori dalla nave su una piattaforma ed essere “gettati” con uno scatto improvvisamente nel vuoto. Qui troviamo piscine Infinity con bordo trasparente sul vuoto e in quest’area una parte del parco acquatico più grande del mondo mai costruito su una nave, dove insistono gli scivoli con parti trasparenti sui vuoto, cui si aggiungerà (un nuovo primato) l’inserimento, negli scivoli tubolari, anche di qualche “sorpresa” multimediale per aumentare le sensazioni adrenaliniche.
Quattro piscine diverse compongono invece la più rilassante e divertente Chill Island. C’è poi Surfside, un quartiere per giovani famiglie dove adulti e bambini fino a sei anni vorranno restare a giocare tutto il giorno.
The Hideaway è un quartiere nascosto a oltre 40 metri sopra l’oceano combina le caratteristiche di un beach club con la vista a perdita d’occhio sull’oceano. La prima piscina a sfioro sospesa in mare è al centro di tutto, e intorno a essa si trova una terrazza solarium a più livelli con vasche idromassaggio, una varietà di scelta di posti a sedere, un bar dedicato e una postazione dj.
In cima alla nave è posta una cupola immensa di vetro l’AquaDome con una serie di giochi di apertura e chiusura che diventano strabilianti durante gli spettacoli che si tengono qui la sera. Al centro, una cascata di 55 metri si accende per gli show in acqua che sono, va detto, un’eccellenza incredibile su Royal Caribbean. Varia anche il cartellone degli spettacoli su ghiaccio, con nuovi show anche solo per bambini.
All’ingresso sulla nave una sorpresa unica: The Pearl, una immensa sfera mutante internamente con musica, sfondo per video e selfie per i passeggeri in entrata che la attraverseranno.
Già sono in progetto nuove navi della classe Icon, la seconda debutterà nel 2025 e ha avuto già a Turku il suo primo taglio di lamiera.
UN’ITALIANA PER ROYAL CARIBBEAN. La nave ha alcuni aspetti del tutto nuovi e ce li racconta Chiara Favaron, veneziana, che si occupa di supervisionare una parte dei significativa dei lavori e che ci guida alla scoperta della nave. È soprintendente senior dell’architettura outfitting newbuilding & Innovation. «La nuova architettura prevede una maggiore fluidità nel passare da un piano all’altro, senza necessariamente prendere l’ascensore, e allo stesso tempo la visibilità migliore tra uno spazio e l’altro». La famiglia è infatti, su Icon of The Seas, un focus decisivo, e il design della nave consente in molti modi di rilassarsi controllando con lo sguardo i propri figli.
«Con il 62% di acqua, Icon of The Seas è concepita come la più grande piscina mai realizzata in mare», ci dice.
Ci attendono sorprese anche tra i 40 ristoranti, di cui due tematici in particolare non sono stati ancora svelati.
Su Icon anche un’area riservata The Groove, con un deck solo per le Suite. «Lo scopo non è solo fare navi più grandi ma costruire navi uniche in cui fare esperienze uniche, in cui ognuno trovi il suo spazio».
L’uso dell’intelligenza artificiale ha mutato completamente il metodo di costruzione di ogni processo e quindi la tecnologia darà luogo a un futuro diverso per il settore crocieristico.
Infine, sottolinea Favaron, va apprezzato il fatto che l’arte non è più relegata a una sola galleria, ma ha spazi che la esaltano, soprattutto perché per la prima volta sono chiamati in causa artisti emergenti grazie all’Artist Discovery Program, un concorso tra artisti provenienti dall’area di crociera, quindi per ora quella caraibica. Lo scopo del programma è diffondere la cultura di ogni regione che si attraversa.