Il Brasile permetterà ai viaggiatori non vaccinati di entrare nel Paese, sottoponendosi però ad una quarantena di 5 giorni, seguita da un test Covid-19. Lo ha comunicato martedì il ministro della salute brasiliano della Sanità Marcelo Queiroga, dopo che il presidente Jair Bolsonaro, da sempre molto scettico nei confronti dei vaccini, ha espresso la sua titubanza nei confronti di strumenti come il passaporto vaccinale, paragonandoli a dei “guinzagli” per cani.
Bolsonaro ha anche criticato l’ente regolatore sanitario brasiliano Anvisa per aver proposto di richiedere il passaporto di vaccinazione ai viaggiatori in arrivo per aiutare a prevenire la diffusione di nuove varianti del coronavirus. «Adesso Anvisa vuole chiudere lo spazio aereo del Paese. Non di nuovo, dannazione», ha detto il presidente, in occasione di un evento aziendale a Brasilia.
A parte una breve chiusura nel 2020, il Brasile durante questi mesi ha mantenuto aperti i confini nei suoi aeroporti internazionali. Tuttavia, nelle ultime settimane, il Paese ha sospeso i voli dal Sudafrica, dal Botswana, Eswatini, dal Lesotho, dalla Namibia e dallo Zimbabwe.
Anvisa il mese scorso ha proposto di adottare un “passaporto vaccinale” per l’ingresso in Brasile, ma il governo non ha ancora deciso in merito, e il presidente Bolsonaro ha ripetutamente attaccato la proposta.
Lo scetticismo sui vaccini di Bolsonaro, che afferma di non aver ancora ricevuto nessuna dose di vaccino, però, non ha però frenato l’entusiasmo dei brasiliani nei confronti di questo strumento di protezione, con oltre l’85% degli adulti ora completamente vaccinati.
Il Brasile fa parte dei Paesi nell’elenco E della Farnesina, ovvero quei Paesi verso cui si può andare solamente per motivi di urgenza –personale o lavorativa – ma non per turismo.