Il caro Saf frena l’aviazione green: allarme Iata
Da Dubai l’immagine del carburante sostenibile appare ancora troppo sfocata. Durante il recente summit Iata di Dubai, infatti, sono state espresse forti perplessità sulla possibilità di raggiungere il traguardo fissato in autunno dall’Icao, l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale: ridurre le emissioni di Co2 del 5% a livello globale entro il 2030, grazie a un maggior utilizzo di Saf.
Willie Walsh, però ha sottolineato che la Iata non si è mai allineata all’obiettivo provvisorio del 2030. «Sappiamo dove viene prodotto il Saf e siamo consapevoli che in alcune parti del mondo, come il Sudamerica, non sarà realizzato», ha ammesso il direttore generale. L’industria del trasporto aereo si è impegnata a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, così come la stessa Iata, secondo la quale il Saf inciderà del 65% sulla riduzione di carbonio.
Quest’anno, in base all’ultima stima Iata, la produzione globale di Saf si triplicherà, arrivando a 500 milioni di galloni. Cifra che, tuttavia, ammonterebbe ad appena lo 0,5% del fabbisogno di carburante dell’industria aeronautica. Per raggiungere l’obiettivo 2030 dell’Icao, nota sempre Iata, il Saf dovrebbe rappresentare il 27% della capacità di produzione di combustibili rinnovabili a livello globale. Al momento, invece, è appena il 3%, mentre altre tecnologie, come il diesel rinnovabile, vengono prodotte in volumi molto più elevati.
Una dinamica che ha scatenato una polemica a Dubai. Durante un panel, al quale partecipavano rappresentanti della compagnia energetica finlandese Neste e del produttore petrolifero francese TotalEnergies, Walsh ha sottolineato che tali «produttori devono intensificare il loro impegno nei confronti del Saf. Osservazione che ha provocato la dura replica di Louise Tricoire, responsabile dei carburanti per l’aviazione di TotalEnergies, secondo il quale la società sta spendendo centinaia di milioni in Saf quest’anno, come parte di un investimento complessivo di 5 miliardi di dollari in carburanti rinnovabili.
Alla base delle sfide legate al ridimensionamento della produzione di Saf c’è il costo del carburante. Secondo Iata, le compagnie aeree attualmente pagano per il Saf da due a cinque volte in più rispetto al carburante per aerei convenzionale.