Il caso degli affitti brevi negati ai multriproprietari

Il caso degli affitti brevi negati ai multriproprietari
09 Gennaio 16:06 2025 Stampa questo articolo

“Condannati all’illegalità: chi possiede una multiproprietà è escluso automaticamente dalla possibilità di svolgere l’attività di affitti brevi“. È la denuncia di Federcontribuenti, in merito all’introduzione del Codice identificativo nazionale, obbligatorio per tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati alle locazioni brevi. Come spiega il presidente Marco Paccagnella, la normativa non contempla la possibilità per i multiproprietari di richiedere il Cin.

«Così, migliaia di appartamenti – sottolinea – sono bloccati dall’inizio dell’anno perché non è possibile richiedere questo numero per il riconoscimento». Una lacuna normativa che, viene fatto presente, sta bloccando migliaia di appartamenti, escludendo i multiproprietari dalla possibilità di affittare legalmente i loro immobili e privando lo Stato delle relative entrate fiscali.

L’associazione chiede un intervento urgente per risolvere la questione e consentire a questa categoria di cittadini di operare nel rispetto della legge. A partire da quest’anno, ricorda la Federazione, l’assenza del Cin espone i proprietari a sanzioni fino a 8mila euro, rendendo la situazione ancora più complicata.

Per Federcontribuenti l’innovazione introdotta con il Cin, pur pensata per garantire trasparenza e regolarità, rischierebbe nei fatti di diventare un boomerang se non viene adattata per includere tutte le realtà del settore immobiliare.

Nel frattempo il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha incontrato le principali associazioni di categoria del comparto. Durante la riunione è stato anche ricordato “il grande lavoro svolto in tema di affitti brevi – recita una nota – per il quale le associazioni hanno espresso pieno apprezzamento, grazie in primis all’istituzione della Bdsr e del Cin (a oggi ne sono stati emessi oltre l’80%, con oltre 2.000 richieste di registrazione al giorno), ribadendo l’intenzione di continuare a cooperare sinergicamente come fatto fino a oggi».

Sul sito internet istituito dal ministero del Turismo è possibile monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento nei vari territori. Al momento sono 575.497 le strutture registrate, 460.950 i Cin rilasciati, di cui 5.689 in verifica amministrativa. Le regioni in cui è stato rilasciato il maggior numero di Cin sono la Toscana (55.354), il Veneto (49.931), la Lombardia (49.146), il Lazio (41.117), la Puglia (37.578) e la Sicilia (36.241).

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Giuseppe Rinaldi
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