Il diktat di Patanè: «Mettere in sicurezza le aziende del travel»
«La priorità è far ripartire il turismo e l’indotto a esso collegato mettendo in sicurezza le principali aziende». È quanto detto da Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet e di Confturismo Confcommercio, intervenendo alla conferenza stampa del Centro Studi Promotor sulla situazione e le prospettive dell’economia italiana e del mercato dell’automotive.
«Fino a marzo 2021 il comparto sarà ancora fermo, un’immobilità che dura già da un anno – ha dichiarato Patanè – Sono stati fatti provvedimenti da parte del governo per sostenere il turismo, sono stati redatti leggi e decreti ma non abbiamo ancora visto i frutti monetari di questi interventi, ecco perché è necessario mettere in sicurezza le principali aziende per evitare che enormi patrimoni si disperdano e quindi lo scheletro di un’industria che ha fatto da traino per l’Italia rimanga in piedi così da permettere a questo settore di ripartire ed essere leader».
Il presidente è chiarissimo: l’Italia rappresentava, fino al 2019, la quinta destinazione turistica per arrivo di stranieri a livello mondiale, e il turismo godeva di un surplus fra entrate e uscite di circa 7 miliardi: «Chiediamo al governo di darci una mano nella comunicazione del nostro Paese – ha continuato Patanè – Attraverso i motori di ricerca vediamo che l’Italia non è la più cercata, perché abbiamo il vizio di cambiare i piani e le regole. Da questo punto di vista gli stranieri hanno bisogno di certezze e dobbiamo essere noi i primi a dargliele per far ricominciare a vivere una macchina fondamentale del nostro Paese».
Una considerazione? Luca Patanè torna sul peso dei big data e ricalca la linea dettata durante il BizTravel Forum: «Siamo a lavoro per fare, insieme a Gian Primo Quagliano e al Centro Studi Promotor, ma anche con il supporto di aziende come Telepass, un osservatorio perché fra turismo e mobilità c’è tanto da dire».
«Non ci interessano più le previsioni a lungo termine, dovremo avere aggiornamenti di settimana in settimana perché con i cambiamenti che ci sono nelle abitudini e nell’industria dobbiamo saper leggere subito i numeri per poterci adeguare. I primi mesi della ripresa? Saranno fondamentali» ha concluso Luca Patanè.