Il fisco salverà le imprese?
Verso la legge anti fallimento
Buone notizie per le imprese a rischio fallimento, che potranno procedere a una pacificazione con il fisco e con gli enti previdenziali (Inps in primis) e vedere omologate le proposte di concordato preventivo o raggiungere accordi di ristrutturazione dei debiti.
La corsia preferenziale è stata, infatti, attivata dalle modifiche che verranno apportate alla legge fallimentare (rd 267/1942, lf) con l’emendamento al dl 125/2020 (primo decreto sulla fase 2 dell’emergenza Covid), ora alla Camera per la definitiva conversione prevista entro il prossimo 7 dicembre. Gli effetti dell’emendamento sono molto ampi e interessano una grandissima entità di imprese, comprese quelle della filiera turistica, messe a dura prova dalla pandemia.
Nel dettaglio, tutte le imprese a rischio di insolvenza che dimostrano che dalla liquidazione del patrimonio in un alternativo scenario fallimentare non sono in grado di pagare integralmente i loro debiti previdenziali, contributivi ed erariali, possono ottenerne lo stralcio tramite la degradazione al rango di chirografo, con la conseguenza che anche ai creditori pubblici deve essere riconosciuta la sola percentuale pagata agli altri creditori di pari rango (chirografario).
Questo significa che il tribunale potrà omologare la proposta di concordato preventivo o l’accordo di ristrutturazione dei debiti tutte le volte che il debitore dimostra, tramite l’attestazione sottoscritta dal professionista indipendente, che la proposta non è peggiorativa e anzi conveniente rispetto alla liquidazione fallimentare del patrimonio. La relazione del professionista, così, rappresenta il vero fulcro per concedere la possibilità alle imprese in crisi di liberarsi dai debiti.