Il futuro dei luxury hotel a Itb: più sicurezza e fiducia
Personalizzazione, sostenibilità, e accoglienza in sicurezza. Saranno queste, le coordinate da seguire per il settore degli hotel di lusso, nel post coronavirus.
Di questo, e di come il settore dei luxury hotel cambierà dopo la pandemia, hanno discusso, in una sessione di Itb Berlin Now (la versione virtuale della fiera tedesca, online fino al 12 marzo e di cui L’Agenzia di Viaggi magazine è mediapartner), esperti del settore.
Tra questi, anche uno psichiatra e psicoterapeuta – Jeffry Mc Cutchan – che ha aiutato ad analizzare i bisogni e i possibili comportamenti dei turisti nel futuro prossimo. A moderare il panel, Marc Aeberhard, manager di Luxury Hotel & Spa Management Ltd, società che aiuta gli alberghi di lusso in varie fasi di gestione del business.
Dall’incontro, è emerso che alcuni elementi diventati centrali nel dibattito pubblico durante la pandemia, rimarranno importanti anche nel dopo, e saranno alla base di molte scelte dei futuri viaggiatori.
Uno su tutti, l’attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale dell’esperienza turistica. Il coronavirus ha infatti fatto percepire come reali e concrete le conseguenze ambientali dei propri comportamenti, e questo inevitabilmente si riflette in una maggiore attenzione a tematiche ambientali, anche quando si organizza un viaggio.
Secondo Jenny Southan, editor di Globetrender, magazine online specializzato in analisi e previsioni del mondo del travel, molti operatori e aziende del settore hanno già iniziato a lavorare in questo senso, investendo e facendo molta ricerca anche in ambiti come l’architettura stessa delle strutture e i materiali usati. È il caso, ad esempio, del Kisawa Century Resort in Mozambico, che utilizza un materiale ecosostenibille fatto di sabbia e acqua di mare, unito ad architetture realizzate con tecnologia 3d printing; o ancora degli alberghi galleggianti di Gaia, società che realizza architetture modulabili con materiali compositi leggeri, simili a quelli utilizzati per le barche, progettati per offrire alla clientela un’esperienza di profondo contatto con l’oceano e la natura, ma allo stesso tempo di comfort estremo.
Ma come conciliare, con il ritorno alla normalità, la caratteristica esclusività degli alberghi di lusso – che in questi tempi di pandemia risponde a un bisogno della clientela di evitare posti affollati e potenzialmente rischiosi – con l’entusiasmo per una ritrovata socialità e contatto umano di cui molti sentono la mancanza in questi mesi?
Secondo Fabian Eberle, manager del lussuoso Chalet a 5 stelle Zermatt Peak in Svizzera, ci sarà sì voglia di socialità, ma non di affollamento. E anzi, la tendenza sarà sempre più quella di scegliere viaggi altamente personalizzabili, e strutture che offrano soluzioni tailor made, proprio per vivere e godersi al meglio il tempo libero con la propria famiglia e i propri cari.
Largo spazio quindi a esperienze, personalizzazione e servizi di qualità, per creare un rapporto di fiducia con la clientela.
Ne è convinto anche Cutchan, secondo il quale gli avvenimenti mondiali di questo ultimo anno hanno fatto sentire tutti più vulnerabili, e hanno anche «cambiato il modo in cui pensiamo il pianeta, rendendoci più consapevoli del fatto che le epidemie sono un’eventualità non così remota». Motivo per cui, turisti e viaggiatori non smetteranno di cercare, per i loro soggiorni e vacanze, posti che li facciano sentire protetti, al sicuro, e in un ambiente al riparo da potenziali rischi.
Assisteremo quindi a un successo sempre maggiore di boutique e smart hotel, con un alto grado di personalizzazione dei servizi, che facciano sentire l’ospite rilassato, accolto e in totale sicurezza.
Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.
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