Il futuro delle agenzie di viaggi: l’alternativa all’Associazione in Partecipazione (Aip)
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In questi tempi difficili vari operatori della distribuzione propongono agli agenti di viaggi l’Associazione in Partecipazione (Aip), una formula che ha il pregio di liberare l’agente di viaggi dalla gestione amministrativa dell’impresa… ma ha anche un grande difetto: libera l’agente di viaggi dalla sua agenzia.
Erano gli anni ’80 dello scorso secolo quando noi come F Scotti & Partners utilizzammo l’art. 2549 e seguenti del codice civile per introdurre per la prima volta un contratto di associazione in partecipazione nella rete di agenzie di viaggi Eurorama. Successivamente con Buon Viaggio Network introducemmo un’altra formula contrattuale e cioè il consorzio, più rispettosa dell’autonomia delle agenzie di viaggi. Nel contempo l’amico Marco Armellini con il marchio Giramondo introdusse l’affiliazione commerciale (franchising). Poi fummo consulenti di Cit Viaggi che comprò Eurorama, poi di Sestante Travel Network che comprò Cit Viaggi, poi di Cisalpina Vivere & Viaggiare che fu comprata da Bluvacanze che fu comprata da Msc Crociere. Poi venne Alpitour con le sue Welcome Travel cui si unì Costa Crociere… e poi altri ancora.
Questo per dire che noi conosciamo bene le formule di aggregazione fra agenzie di viaggi e in particolare la formula, oggi rispolverata da vari attori, dell’Associazione in Partecipazione, la quale sicuramente alleggerisce la gestione amministrativa dell’Associato. Ma attenzione, c’è un rovescio della medaglia: l’agenzia territoriale non è più dell’associato, bensì diventa di proprietà dell’associante, cioè della sede centrale,
Non è vero che l’Aip sia un patto fra imprenditori: imprenditore è solo la sede centrale, mentre l’associato diventa un semplice collaboratore pro tempore.
Sono invece patti fra imprenditori il consorzio e l’affiliazione in franchising, nei quali l’agente di viaggi diventa anche imprenditore di un’impresa di secondo livello (il consorzio), oppure scambia contratti e valori commerciali con un altro imprenditore (il franchisor). Ovviamente se li ritiene validi e convenienti, altrimenti torna indietro. Invece l’associato non torna indietro, perché l’agenzia non ce l’ha più.
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La Newsletter del Centro Studi ©ADVManager, 29 ottobre 2021, n. 62
Francesco Scotti senior advisor, coordinatore
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