Finita la pandemia, ci sarà una ripresa molto rapida. Ma intanto il settore sarà cambiato, e non di poco. In un intervento a un evento virtuale promesso dal portale specializzato tedesco fvw, il ceo di Tui Fritz Joussen ha delineato come si presenterà il futuro dei viaggi, facendo capire che per il colosso tedesco l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di vendere più hotel.
«I prestiti e le garanzie statali di 3 miliardi di euro che abbiamo ricevuto da soli non saranno sufficienti», ha messo le mani avanti il manager, specificando che si tratta di garantire liquidità con costi fissi mensili di 250 milioni di euro e ricavi minimi.
In primo piano, allora, ci potrebbero essere delle cessioni, o delle fusioni, come è accaduto nel caso di Hapag-Lloyd Cruises, che è stata venduta a Tui Cruises, la joint venture del Gruppo con Royal Caribbean. A questo proposito, Joussen ha accennato a Marella, la filiale britannica del gruppo di crociere.
Al contrario, le compagnie aeree di Tui non sono sullo schermo radar per eventuali dismissioni, con Tuifly che verrà ridimensionata da 39 a 17 aerei, con livelli di capacità orientati alle esigenze della stagione invernale.
Sul fronte del consumatore, Joussen ha sottolineato come, per i clienti, la necessità di sicurezza aumenterà. Inoltre, «è probabile che tutte le prenotazioni avvengano con un preavviso molto più breve».
Per le prenotazioni, la normalizzazione dovrebbe arrivare con l’estate 2021, ma tutto dipende da come andrà nei primi mesi dell’anno. «La pianificazione della capacità per il prossimo anno sarà cauta. Pianificheremo livelli più bassi e speriamo di essere positivamente sorpresi», ha proseguito.