Il Giappone estende il travel ban a tutto febbraio
Il Giappone estende ulteriormente il divieto di ingresso agli stranieri non residenti fino alla fine di febbraio.
«Le situazioni di infezione riguardanti Omicron sono chiaramente diverse in patria rispetto all’estero, quindi il quadro degli attuali controlli alle frontiere sarà mantenuto fino alla fine di febbraio», ha annunciato il primo ministro Fumio Kishida in una trasmissione televisiva.
Il divieto è in vigore dal 30 novembre dopo che il paese ha confermato il suo primo caso di variante Omicron, e nonostante, nelle settimane precedenti, il Paese stesse iniziando a sperimentare i primi tentativi di apertura ai viaggiatori internazionali.
Oltre al divieto agli stranieri non residenti, le misure prevedono che i cittadini giapponesi di ritorno e i residenti stranieri in entrata nel Paese siano messi in quarantena nelle strutture designate dal governo.
Inoltre, c’è anche un limite massimo fissato per gli arrivi nel Paese, di circa 3.500 al giorno.
Nel frattempo, molti operatori sembrano rassegnati all’attuale situazione in cui il turismo inbound e dei viaggi in generali è stato devastato dalla pandemia in corso per quasi due anni. «Speriamo che i turisti in entrata tornino il prima possibile, ma non possiamo assolutamente prevedere i tempi», ha affermato al portale Kyodonews il potavoce di un’importante tour operator.
«Auspichiamo misure antivirus pratiche e allo stesso tempo la promozione di attività sociali ed economiche», ha dichiarato invece alla stampa Shinya Katanozaka, presidente di All Nippon Airways Holdings Inc., commentando la forzata riduzione dei voli internazionali.
Il Giappone ha anche vietato il rientro degli stranieri residenti nel paese provenienti da 11 nazioni, tra cui il Sud Africa, ma il segretario capo di gabinetto Hirokazu Matsuno, ha annunciato che la restrizione sarà sollevata per “considerazioni umanitarie”.
I giapponesi, però, in linea generale sembrano apprezzare questo approccio prudente. Secondo un sondaggio di inizio dicembre, quasi il 90% degli intervistati sostiene la decisione del neoeletto primo ministro Fumio Kishida, di sospendere i nuovi ingressi nel Paese per i cittadini stranieri a causa delle preoccupazioni sulla nuova variante del virus.
Per Kishida, il controllo della pandemia è la priorità assoluta. E nonostante l’avvio lento della campagna vaccinale e le contestate Olimpiadi in piena emergenza sanitaria, il Giappone è adesso tra i Paesi che meglio stanno gestendo la nuova ondata: circa l’80% della popolazione è già vaccinata, e i casi giornalieri non superano quasi mai le centinaia. Il prezzo da pagare, però, rimane la chiusura dei confini.