È Valeria Pirodda, la product manager Giappone di Boscolo, assieme a Salvatore Sicuso, il direttore commerciale, ad accompagnare un gruppo di agenti di viaggi nella visita alla mostra “Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone“, a Roma fino al 23 giugno.
Sicuso spiega: «Ci siamo aperti al Giappone da un anno, inserendolo nella programmazione di lungo raggio: acquisita la competenza usciamo sul mercato con un prodotto esclusivo». Pirodda ha lavorato nell’Ente del turismo del Paese del sol levante e ha messo a punto due itinerari da quando è entrata in Boscolo:
- – il Giappone Classico, che tocca Tokyo e fa tappa a Shizuoka, città del tè, sull’altopiano di Nihondaira per ammirare il monte Fuji e visitare il santuario di Kunzan Toshogu. Ci si sposta poi a Kyoto fino ad arrivare a Nara, una delle città più antiche, all’interno di un parco naturale, per proseguire fino a Kanazawa, città tradizionale con il quartiere delle geishe e quello dei samurai, fino a Takayama e Nagoya.
- – il gran tour del Giappone di 12 giorni, che invece tocca Tokyo, Shizouka, Kyoto, Nara, Kanazawa, Shirakawa, Takayama, oltre a Osaka, Hiroshima e Himeji, dove si trova il castello dell’Airone Bianco, Patrimonio dell’Umanità.
«I risultati del primo anno sono ottimi e già stiamo lavorando al 2025 e al 2026 – annuncia Sicuso –
abbiamo ancora qualche disponibilità per l’autunno e dicembre 2024, ma dal prossimo anno presenteremo un programma ancora più ampio».
«I tour – ci dice Pirodda – sono tutti con accompagnatore italiano dall’Italia con voli diretti e sono studiati per avere esperienze del Giappone più autentico».
Molto interessante, dunque, la visita guidata della mostra “Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone”, promossa da Roma Capitale, a cura di Rossella Menegazzo.
L’esposizione propone un percorso nell’arte giapponese tra il XVII e il XIX secolo, attraverso 150 capolavori provenienti dal Museo d’arte orientale “E. Chiossone” di Genova e dal Museo delle civiltà di Roma, firmati dai maestri del periodo Edo, tra cui Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai – del quale si trova anche la celebre Grande Onda di Kanagawa – Keisai Eisen e la scuola Utagawa con Toyokuni, Toyoharu, Hiroshige, Kuniyoshi, Kunisada.
Tema conduttore del percorso espositivo è il filone artistico conosciuto come ukiyoe, parola giapponese che letteralmente significa “immagini del mondo fluttuante”. Affermatosi a partire dalla metà del Seicento, l’ukiyoe porta al centro dell’attenzione il mondo contemporaneo giapponese del tempo, legato alla nascita delle città, di nuove classi sociali, gusti e mode, che i maestri contribuiscono a diffondere insieme a nuovi valori estetici, educativi e culturali omogenei in tutto il Paese.