Prima uscita ufficiale del nuovo ministro del “Mipaft” Gian Marco Centinaio all’assemblea di Federturismo. «Sono conscio delle responsabilità che mi assumo con la delega al turismo e so che non possiamo più sbagliare. Non mi prenderò certo il merito di una stagione turistica che si sta rivelando molto buona per il nostro Paese e intendo sfruttare queste settimane per ascoltare tutte le categorie del comparto. Entro l’autunno, poi, passerò ad atti concreti», ha detto il responsabile del dicastero che ora riunisce Politiche agricole, forestali e turismo.
Nella “to do list” di Centinaio c’è, come anticipato, «la realizzazione di una Casa del Turismo, nella sede dell’Enit, dove ho intenzione di posizionare tutta la struttura del Dipartimento Turismo – attualmente al Mibact – per costruire un dialogo continuo tra chi deve gestire la promozione turistica e chi deve agire anche a sostegno di tutte le imprese del settore. A tal proposito, dico subito che dobbiamo puntare su un turismo altospendente e risalire quella graduatoria che ci vede soltanto quinti. Inoltre cercherò, dal confronto con altri ministeri, di porre rimedio ad alcune anomalie: prima fra tutte la tassa di soggiorno, che deve essere trasformata in tassa di scopo, ma non per risanare i debiti dei Comuni, bensì per creare budget importanti per la promozione dei territori».
E poi la questione dell’abusivismo: tema su cui preannuncia una lotta dura: «Le Olta devono vendere solo pacchetti turistici, player esteri come Airbnb che operano in Italia e che fanno business dalle nostre parti devono adeguarsi alle regole italiane. Farò sì che il nostro Paese non sia una prateria dove ognuno può fare cio che vuole».
Centinaio ha proseguito nel suo intervento rilanciando anche un Piano Italia trasversale, che coinvolga le eccellenze del made in Italy, creando una sinergia virtuosa con l’agricoltura. Il ministro ha, poi, chiarito che non intende certo togliere le autonomie e le competenze alle Regioni, ma al contrario proprio con queste, e insieme alle imprese, avviare una costruttiva strategia che rilanci il turismo italiano. Non a caso, proprio la prossima settimana è stato fissato un primo incontro con un gruppo di Regioni, per realizzare un piano di lavoro da condividere con la Conferenza Stato-Regioni, organismo che – a suo avviso – in questi anni non è stato utilizzato al meglio.
Significativo il passaggio di Centinaio sui voucher nel turismo: «Ho già fatto presente agli altri colleghi di governo che i voucher risultano utili, sia al turismo, che all’agricoltura, e farò in modo che questa misura venga mantenuta per i comparti che devo seguire come ministro, tenendo conto della stagionalità di questi settori».
Una battuta anche su Alitalia: «Credo che una compagnia nazionale, quale è ancora Alitalia, debba seguire strategie turistiche e quindi presidiare quelle destinazioni dove operatori privati hanno investito perché ci sono forti potenzialità di crescita. A tal proposito, ci tengo a ribadire che vorrei essere il ministro del Turismo inteso non soltanto come incoming, ma anche come outgoing, perché sono consapevole che ci sono molte aziende del settore che lavorano su altri versanti che non sono prettamente ricettivi».
Centinaio ha infine chiarito la sua posizione sulla direttiva Bolkestein, rassicurando il settore delle imprese balneari e impegnandosi a dialogare con il ministero dell’Economia per far sì che gli stabilimenti balneari vengano considerati “locazioni d’area” e non appalti di servizio.
Nel commentare la prima uscita di Centinaio, il presidente di Federturismo, Gianfranco Battisti, si è detto molto soddisfatto perché «nell’impegnarsi all’ascolto di tutte le categorie, ha mostrato sensibilità nei confronti delle imprese private del comparto. Ed è già un buon punto di partenza. Soprattutto per una federazione come la nostra che vanta oltre 9mila aziende del settore e 22 associazioni di categoria direttamente coinvolte nel turismo».