Il Giubileo spaventa (anche) i francesi

Il Giubileo spaventa (anche) i francesi
06 Dicembre 11:20 2024 Stampa questo articolo

E così nel giro di pochi giorni siamo passati da “Be careful!” a “Sois prudent!“. In pieno conto alla rovescia per l’apertura della Porta Santa, da Londra a Parigi risuona lo stesso avvertimento: sicuri di voler andare a Roma durante il Giubileo? Insomma, sulla falsariga del Foreign Office, anche sulle rive della Senna – bonificata o meno – si domandano se valga davvero la pena visitare la Città Eterna proprio in un frangente così caotico.

L’invito a riflettere – scrive L’Echo Touristique – è rivolto agli 800.000 francesi che faranno parte dell’esercito di 40 milioni di pellegrini che si apprestano a calare su Roma. Vale a dire, il doppio rispetto all’ultimo Anno Santo ordinario del 2000. Il motivo è presto detto: a distanza di 25 anni il panorama del turismo globale ha conosciuto una profonda evoluzione e le opportunità di viaggio sono diventate più numerose e accessibili.

E qui apriamo una parentesi, perché il magazine francese, con una cognizione di causa non proprio corrispondente alla realtà, si lascia andare a un inciso quantomeno discutibile: “Soprattutto da quando Roma si è fatta bella: negli ultimi due anni sono stati realizzati più di un miliardo di euro di lavori di ristrutturazione”. Non sarebbe stato male verificare su campo, conducendo un’inchiesta tra i romani: provare per (non) credere.

In ogni caso L’Echo Touristique pone il quesito fondamentale: “Nel 2025 visitare o evitare Roma?”. Agli operatori turistici l’ardua sentenza.

«È un evento di portata mondiale – premette Cédric Bloquet, direttore generale di Bipel, tour operator specializzato in pellegrinaggi e soggiorni spirituali – Bisogna quindi misurarlo in base a ciò che si vivrà sul posto. Roma è una destinazione eterna, che attirerà sempre. Nel 2025 si presenterà sotto un aspetto nuovo che merita di essere vissuto. A patto di andarci consapevolmente: ci sarà tantissima gente, questo è sicuro”. Non a caso Monsieur de Lapalisse era francese.

Allora, pronti, via! Dal 24 dicembre al 6 gennaio 2026 centinaia di eventi scandiranno (e occuperanno) la vita quotidiana dei romani, con ricadute molto concrete sull’attività turistica, questo è chiaro. E positivo. Certo, servirà “patience“, sottolinea Matthieu Mariotti, direttore di produzione di Kuoni France, che firma il marchio Donatello, specialista in Italia: «L’accesso alla Basilica di San Pietro richiederà senza dubbio più pazienza del solito».

Infatti Bloquet ribadisce che «ci saranno vincoli di cui i clienti dovranno essere consapevoli», legati a luoghi religiosi, riorganizzazione delle attrazioni turistiche e soprattutto alle misure di sicurezza. Un copia e incolla della situazione vissuta appena pochi mesi fa a Parigi per i Giochi Olimpici e Paralimpici, ma questo non sembra spaventare i pellegrini. I romani forse sì.

Vada come vada, i tour operator si fregano le mani. «Facciamo un volume quattro volte superiore a quello di un anno normale», ammette Bloquet, che si prepara a spedire a Roma «migliaia di clienti – dalle famiglie ai gruppi parrocchiali – dopo due anni di trattative e progetti, che comprendono uno stock di decine di migliaia di camere d’albergo, piani di trasporto complessi o una logistica precisa in loco».

Ma non c’è pericolo di un’esplosione dei prezzi? L’eventualità viene esclusa da Mariotti, proprio perché «è lo stesso carattere religioso dell’evento a impedirlo. Il paniere medio è addirittura leggermente in calo, rispetto al 2024, sulla nostra offerta à la carte». E Bloquet resta in scia: «Riuscire a organizzare l’intera sequenza preservando un prezzo accessibile al maggior numero di persone possibile è stata una delle sfide che abbiamo dovuto raccogliere. Bipel, per l’occasione, ha stretto una partnership con le Pie Opere di Francia a Roma, che organizzano le attività di cinque chiese francesi a Roma.

Inoltre, è stato istituito un fondo di sostegno per aiutare i pellegrini che vorrebbero recarsi a Roma e devono fare i conti con il proprio budget. “In questo contesto di Anno Santo di grazia e di pellegrinaggio per i cattolici – chiude l’Echo Touristique – forse non tutto ruoterà attorno al profitto».

Allons enfants.

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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