by Giulia Di Camillo | 26 Luglio 2023 10:57
«Oggi il Mare Italia, da punta di diamante sta diventando tallone d’Achille». Lo afferma Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi, che ha indetto una conferenza stampa – hanno partecipato anche agenzie di viaggi, network e associazioni – in cui ha analizzato le criticità che quest’estate, soprattutto chi opera sulle destinazioni balneari italiane, sta affrontando.
In primis quelle sul mese di alta stagione per eccellenza, agosto, dove i prezzi sono schizzati alle stelle (un volo Milano-Olbia costa quanto una tratta intercontinentale[1]) e le prenotazioni vanno a rilento paventando la concreta possibilità di fare tanto invenduto. In genere, è in questo periodo che le aziende fanno marginalità.
Massimo Diana accusa il settore di soffrire di «memoria corta». Secondo il direttore commerciale dello specialista del Mare Italia, «si arriva a fine stagione e sembra sempre tutto bello, ma ci si dimentica dei 4-5 mesi di duro lavoro, anche di eventi gravi come quelli che stiamo affrontando in questi giorni, con gli incendi che stanno devastando il sud Italia e non solo[2]».
Da gennaio a marzo, il comparto in generale ha fatto numeri incredibili in termini di prenotazioni, chiaramente trainate dall’early booking. «Numeri che non abbiamo mai visto e che hanno portato a facile euforia e una visione un po’ distorta – aggiunge Diana – Una vera e prevedibile bolla di sapone. E dopo aver piazzato giugno e luglio e sostanzialmente anche settembre, ci ritroviamo a fare i conti con la sofferenza del mese di agosto, dove affrontiamo una situazione diametralmente opposta». A creare problemi al Mare Italia ci sono diversi fattori: a partire dall’apertura di tutte le mete dopo anni di chiusure per via del Covid e di determinate destinazioni prima tra tutte l’Egitto. Unita, questa, alla gran voglia degli italiani di spingersi oltre i confini nazionali.
C’è però un dato su cui si sofferma Diana: rispetto agli anni precedenti, quest’anno l’italiano medio (che poi è il target di riferimento di Ota Viaggi) ha avuto un impatto drammatico con il rialzo spropositato dei tassi di interesse sui mutui. «Chi ha un mutuo a tasso variabile lo ha visto praticamente raddoppiare. E nel suo budget quei soldi da qualche parte li deve togliere: mediamente la cifra si aggira sui 5-6 mila euro annui».
Altra questione che manda su tutte le furie Diana è il prezzo dinamico: «Sul Mare Italia cos’è il prezzo dinamico? È un qualcosa che è solo sinonimo di altre cose, di offerte last minute, di svendita. Ecco, in questi giorni gli agenti di viaggi stanno combattendo con questo: quotidianamente bombardati al banco da super sconti e tutta una serie di operazioni aggressive da ogni singolo t.o. su ogni singola destinazione. In più, il prezzo oggi lo fa il cliente, siamo tornati alla contrattazione one-to-one».
È un errore pensare che «tanto la stagione si fa». E per il “front man” di Ota Viaggi il turismo italiano, e in particolar modo chi fa Mare Italia, sta perseverando: «Dobbiamo affrontare la realtà e fare squadra – rincara – In Italia stiamo affrontando problemi ormai arcaici, basta citare la logistica. Abbiamo un settore del trasporto aereo affidato alle compagnie low cost, la crisi di personale, fino al ministero del Turismo a latere degli altri ministeri. Se non metteremo il Mitur come asse portante per il resto, dato che l’Italia vive di turismo, saremo sempre costretti a rincorrere. Le altre destinazioni sono molto più svelte, se non siamo bravi a reagire saremo schiacciati».
Di conseguenza, «o si cambia, o si cambia – conclude Massimo Diana – Dobbiamo fare partenariato vero e non perdere di vista le rispettive esigenze. Solo così si può essere performanti, dare valore al nostro punto di forza, la professionalità, e fare del bene al settore nella sua interezza».
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