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Il Messico impone la fee da 42 dollari sui crocieristi

crociere Messico Puerto Vallarta adobe

Approvata la tassa sui crocieristi in Messico. Il Senato ha confermato la votazione della Camera; ovvero 42 dollari a crocierista per le navi che fanno scalo nei porti messicani. La misura entrerà in vigore nel 2025.

Una decisione aspramente criticata dall’industria del turismo – a partire dalla Florida Caribbean Cruise Association (Fcca) e dall’associazione messicana degli agenti marittimi – poiché vista come un danno per il mondo delle crociere.

E ancora, la confederazione nazionale delle camere di Commercio, Servizi e Turismo ha affermato che la tassa da 42 dollari potrebbe rendere i porti caraibici di altri Paesi più competitivi di quelli del Messico. «Ciò potrebbe comportare una diminuzione significativa dei visitatori», ha detto Octavio de la Torre, presidente della federazione.

In passato, i crocieristi erano esentati dalla tassa di immigrazione perché dormivano a bordo delle navi e alcuni non scendevano nemmeno durante le soste in porto. Ora, la nuova legge impone la tassa anche per loro. Tra l’altro, due terzi del denaro raccolto andrebbero all’esercito messicano e non al miglioramento delle strutture portuali.

La Fcca continua a far sentire la sua voce e ha chiesto colloqui urgenti con il governo messicano dopo l’approvazione della legge, “approvata senza alcuna consultazione o contributo da parte del settore delle crociere” e che “potrebbe compromettere i piani di viaggio di oltre 10 milioni di passeggeri che si prevede visiteranno il Messico nel 2025”.

Florida-Caribbean Cruise Association chiede infatti un riesame della misura che “di fatto esclude i porti messicani dal mercato delle crociere”. Infatti, i 42 dollari si andrebbero ad aggiungere “alla media attuale di 20 dollari circa in altre tasse e imposte richieste per visitare i porti messicani”.

L’amministratore delegato di Fcca Michele Paige aggiunge: «Le compagnie sono desiderose di collaborare con il governo per ottenere chiarezza e lavorare insieme per tracciare un percorso costruttivo da seguire. Il Messico è da tempo un pilastro del mercato delle crociere, il che ha portato notevoli benefici economici sia al settore che alle comunità locali. Tuttavia, la decisione unilaterale di eliminare l’esenzione fiscale sui trasporti in transito senza coinvolgere le parti interessate del settore mina la nostra partnership».

Secondo l’associazione, gli scali delle navi da crociera generano ogni anno in Messico oltre 1 miliardo di dollari in spese dirette e sostengono più di 20.000 posti di lavoro in diversi settori.

«Gli sforzi congiunti tra il governo e l’industria delle crociere sono essenziali per creare una crescita sostenibile che avvantaggi tutte le parti. Speriamo di poter lavorare insieme per trovare soluzioni che preservino il ruolo fondamentale del Messico nel mercato delle crociere», conclude Paige.

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