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Il Messico posticipa la tassa sui crocieristi

Messico Cozumel terminal crociere adobe

Dopo un incontro tra il governo e i membri della Florida-Caribbean Cruise Association (Fcca), il Messico ha accettato di posticipare di sei mesi l’entrata in vigore della nuova tassa sulle crociere di 42 dollari a persona. Un rinvio stabilito per dare alle compagnie più tempo per adattarsi.

La tassa, invece che a inizio 2025, dovrebbe dunque entrare in vigore il 1° luglio. La dilazione fornisce una “tregua temporanea” e l’associazione ringrazia il governo messicano “per aver ascoltato le nostre preoccupazioni e per aver proposto un ritardo nell’attuazione della tassa”, tuttavia “la sua attuazione potrebbe avere conseguenze devastanti sul turismo crocieristico messicano”.

La Fcca ribadisce che le compagnie di crociera “stanno già considerando di modificare significativamente gli itinerari”.

La cosiddetta tassa sull’immigrazione renderebbe infatti “più costoso del 213% visitare una destinazione crocieristica messicana” rispetto alla media dei porti caraibici.

“Imporre tale onere ai crocieristi li scoraggerà, modificherà gli itinerari delle navi e creerà effetti economici a catena danneggiando le comunità che dipendono fortemente dal turismo crocieristico”, ricorda la Florida-Caribbean Cruise Association.

È già successo in passato – per esempio in Alaska e in Australia – che le compagnie di crociera reagissero all’aumento delle imposte da versare o ad altre politiche considerate sfavorevoli riducendo gli scali.

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