by Redazione | 1 Giugno 2018 12:54
Nel neonato governo Conte[1] non è previsto al momento un ministero ad hoc per il Turismo. Notizia che Assoturismo Confesercenti accoglie con rammarico: «Ci avevamo creduto, avrebbe fatto bene al settore, dando un punto di riferimento importante alle imprese. Speriamo che il turismo non rimanga anche questa volta la cenerentola dell’agenda politica. In ogni caso, archiviata la preoccupazione di elezioni nel periodo estivo, il weekend del 2 giugno parte bene e ci auguriamo che il turismo italiano quest’anno possa replicare i risultati del 2017, anno dei record», afferma il presidente dell’associazione Vittorio Messina.
Dall’indagine Assoturismo Confesercenti-Cst emerge che il weekend del 2 giugno, appuntamento che apre la stagione estiva, conta circa 5,5 milioni di presenze, sugli stessi livelli del 2017 (anche se l’anno scorso c’era un giorno in più di ponte) che producono consumi per oltre 700 milioni di euro.
Le presenze si concentrano soprattutto nel sistema ricettivo ufficiale (oltre 4 milioni) ai quali si aggiungono 1,5 milioni circa di presenze in altre strutture ricettive (locazioni turistiche, case di proprietà, ostelli religiosi).
A contribuire alla crescita soprattutto gli stranieri, ma si registra un aumento anche del flusso di italiani. Le città d’arte e le località marine, per questo ponte, si confermano mete apprezzate sia dalla domanda italiana sia dai mercati esteri, anche se i visitatori stranieri prediligono le nostre capitali artistiche. I dati sono stati raccolti analizzando la disponibilità di camere sui vari portali delle Olta; in base al monitoraggio del Cst la saturazione dell’offerta ricettiva nazionale disponibile online per il ponte del 2 giugno (dal 1° al 3 giugno 2018) si attesta a circa l’82%, con punte più elevate per le località balneari e le città d’arte e cultura del Paese.
Positiva la domanda turistica in tutte le aree del Paese, con valori percentuali più alti nel nord est e nel nord ovest; positivi anche i valori del centro Italia. A farla da padrone, le località balneari dove si rileva un tasso di occupazione delle camere disponibili online intorno all’86%; dati importanti anche per alcune località lacuali con un tasso fra l’84% ed l’86%.
Anche per le città d’arte, si rileva un tasso di occupazione delle camere intorno all’85%, con punte in alcune città che superano il 90%. Bene anche Roma (86%). Veneto e Toscana superano l’86%, circa 3 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Seguono Liguria (85%), Campania e Friuli (all’84%). Nel centro si registrano valori in crescita rispetto alla rilevazione del 2017, soprattutto in Umbria (75%), Marche e Molise, entrambe al 70% e Abruzzo con il 68%.
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