Un segretario generale e tre direzioni generali: una per Affari generali e Risorse umane, una per Programmazione e Politiche del turismo e una per la Valorizzazione-Promozione turistica. È questo l’organigramma di base del nuovo ministero del Turismo guidato dal leghista Massimo Garavaglia e approvato giovedì dal Consiglio dei ministri.
L’organizzazione del dicastero si comporrà anche di quattro uffici di diretta collaborazione del ministro, ovvero un Ufficio di gabinetto, un Ufficio legislativo, una segreteria particolare e un Ufficio stampa, oltre alle segreteria dei sottosegretari di Stato, con un personale assegnato che non potrà superare la soglia delle 60 unità. Sarà poi facoltà del ministro l’eventuale nomina di un consigliere diplomatico.
L’intero assetto del ministero, con sede in via Marghera, nel palazzo che era solo dell’Enit, sarà oggetto di un apposito decreto del presidente del Consiglio, previa approvazione di un regolamento interno.
Di una certa rilevanza la decisione di istituire un organismo indipendente di valutazione delle perfomance dell’attività del dicastero. Il testo approvato prevede, infatti, che tale organismo, costituito in forma monocratica o collegiale, svolga in piena autonomia e indipendenza un monitoraggio autonomo, raccordandosi per la raccolta dei dati con la direzione generale degli Affari generali e delle Risorse umane.
Infine, si individuano gli organismi che operano e hanno sede nell’ambito del ministero, il quale ne supporta le rispettive attività, ovvero il Comitato permanente di promozione del turismo in Italia, previsto dall’articolo 58 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n° 79, e del Centro per la promozione del Codice mondiale di etica del turismo.