Fulmine a ciel sereno per Aeroporti di Roma. Il Master Plan 2030 dell’aeroporto di Fiumicino che prevedeva l’ampliamento dello scalo, infatti, è stato bocciato dalla Commissione tecnica del ministero dell’Ambiente perchè ritenuto incompatibile con la riserva naturale sulla quale avrebbe dovuto, in buon parte, svilupparsi.
Presentato agli inizi del 2017 da AdR ed Enac, il Masterplan 2030 prevedeva un’estensione di 1.300 ettari e avrebbe dovuto costituire la prima metà del raddoppio con una nuova pista, la quarta, una nuova aerostazione, parcheggi, stazione ferroviaria, vincoli autostradali, garantendo così al Leonardo da Vinci una capacità di traffico superiore ai 60 milioni di passeggeri, ma aveva incontrato da subito la forte opposizione di comitati territoriali e ambientalisti.
Nel testo si legge che “la Commissione tecnica Via/Vas esprime parere negativo circa la compatibilità ambientale del Progetto Aeroporto di Fiumicino-Masterplan 2030, poiché lo sviluppo previsto delle infrastrutture è incompatibile con un forte impatto ambientale nell’area individuata”.
Aeroporti di Roma, nel frattempo, ricorda in una nota che “la società sta lavorando da tempo con Enac alla revisione del piano di sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino, con l’obiettivo di coniugare la necessità di aumentare la capacità del traffico aereo sul Leonardo da Vinci al profondo rispetto dell’ambiente e del territorio che circonda il sedime aeroportuale. Il principale scalo italiano registra da oltre dieci anni una crescita costante del volume di passeggeri e le stime di sviluppo del trasporto aereo nei prossimi anni rendono ineludibile uno sviluppo delle infrastrutture di volo e di terra. Fiumicino è oggi uno degli aeroporti più sostenibili d’Europa, anche dal punto di vista del consumo del suolo”.