Il Mitur sgancia Fri-Tur: 1,4 miliardi per il turismo
Arrivano i soldi del Pnrr Turismo: il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha annunciato l’apertura della piattaforma per la misura del Pnrr promossa dal Mitur e gestita da Invitalia che prevede un Fondo Rotativo per il Turismo Fri-Tur) per 1 miliardo e 380 milioni di euro per le strutture ricettive che consentirà di avviare opere di riqualificazione energetica, antisismica, restauri, risanamento e digitalizzazione, nonché l’acquisto di arredi e realizzazione di piscine termali. Riguarderà alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, ristoranti, imprese del settore congressuale e fieristico, stabilimenti balneari e terme.
«Una leva finanziaria – ha sottolineato Santanchè – che non ha precedenti nel turismo. Una misura che prevedeva uno stanziamento di 180 milioni di euro da risorse Pnrr fondi Next Gen Ue, che è stato integrato con 600 milioni deliberati dal Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, ndr) e concessi a Cassa Depositi e Prestiti, ai quali si affiancano prestiti di pari valore, 600 milioni, erogati dal settore bancario. Gli interventi sono previsti per progetti che vanno da 500mila euro a 10 milioni di euro. Abbiamo volutamente escluso quote più basse».
Dalle ore 14 del 25 gennaio, le imprese potranno quindi già registrarsi sulla pagina Fri-Tur (Fondo Rotativo Turismo) che appare sul sito del Mitur e su quello di Invitalia, verificare tutti i dati e le documentazioni necessari, e dal 30 gennaio potranno scaricare i moduli da compilare. Dopodiché avranno a disposizione tutto il mese di febbraio per presentare i loro progetti alla propria banca che dovrà compiere una valutazione vincolante. Successivamente, e precisamente dal 1° marzo, le imprese potranno inserire il loro progetto nella piattaforma di Invitalia. In questo arco di tempo, dunque, le imprese dovranno lavorare sulla fattibilità delle loro progettazioni, andare dalle loro banche per presentare il progetto e, se la valutazione sarà positiva, beneficiare di una quota-parte del Cdp a fondo perduto e di una parte dalla propria banca.
«Credo che Fri-Tur – ha aggiunto Santanchè – sia uno strumento importante e senza precedenti per il settore: il problema ora non è più il denaro ma l’attuazione dei progetti che dovranno concludersi entro fine dicembre del 2025. L’imperativo è quindi la messa a terra di queste risorse. Anche per cogliere il momento favorevole della destinazione Italia che nel 2022 ha accolto un totale di 338 milioni di turisti, tra italiani e stranieri, ancora al di sotto di un buon 10% dalle perfomance pre Covid, ma nel 2023 può finalmente compiere il sorpasso sul 2019».
Dal responsabile incentivi di Invitalia, Luigi Gallo, è poi stato precisato che: «Per le domande verranno esaminati anche dei parametri relativi alla loro localizzazione (nord, centro e sud Italia) e alle dimensioni delle imprese. Riguardo infine alla tempistica, entro 40 giorni la banca deve dare una risposta e una mirata valutazione. Di fatto, si tratta di un’operazione che prevede due forme di agevolazione: un contributo diretto alla spesa, concesso dal Mitur ed un finanziamento agevolato, concesso da Cdp che poi, si prenderà 60 giorni per la risposta definitiva e il via libera all’esecuzione del progetto».