Il modello Israele: avanguardia del turismo che verrà

Il modello Israele: avanguardia del turismo che verrà
08 Febbraio 12:39 2021 Stampa questo articolo

Vaccinazione che procede spedita (la prima somministrazione è stata già fatta a oltre due milioni di persone) e primi allentamenti al lockdown dopo cinque settimane. Questa oggi la situazione di Israele, che si candida in prospettiva a essere una delle destinazioni più sicure per la ripresa del turismo internazionale.

E di come ripartire si è discusso durante il panel digitale organizzato dall’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, guidato da Kalanit Goren Perry, con la partecipazione di Astoi e Fto, con l’obiettivo di riunire partner italiani e dmc israeliane.

Collaborazione, cooperazione, flessibilità e informazioni tempestive, le parole chiave per la ripartenza del mercato turistico.

«Attendiamo innanzitutto che si chiarisca la situazione dell’aviazione internazionale – esordisce nei saluti iniziali Efrat Meir Groman, direttore marketing Europa dell’Ufficio turistico israeliano – E credo che il turismo organizzato sarà centrale per la ripartenza, con la possibilità di promuovere nuove destinazioni e di offrire le informazioni sulla sicurezza, le norme sanitarie, le modalità di ingresso e uscita da Israele».

Tra i punti di forza della destinazione: la vicinanza all’Italia, a meno di 4 ore di volo (visto che la prossimità resta uno dei requisiti per la ripartenza), la versatilità, con tour che vanno dai classici fly & drive, ai city break e al glamping; misure sanitarie e di prevenzione stringenti; distanziamento sociale e servizi tailor made; spazi ampi a disposizione tra deserti, foreste e spiagge.

La direttrice dell’Ufficio in Italia Kalanit Goren Perry ha ricordato i numeri da cui si parte, «con l’Italia sesto mercato al mondo per il Paese e arrivi che nel 2019 segnavano un +27% rispetto al 2018 e +77% rispetto al 2017. Un’ottima base da cui riprendere con un’offerta variegata e con la partecipazione e la collaborazione di tutta la filiera del turismo organizzato».

E proprio sulla collaborazione hanno fatto leva Fto e Astoi, durante il panel, rappresentate rispettivamente dal direttore Gabriele Milani e dal membro del consiglio direttivo Andrea Vannucci.

«Serve sempre maggiore cooperazione, il 2020 ce lo ha insegnato – ha detto Milani – In attesa della ripresa, che spero avvenga a breve, tutti abbiamo il compito di informare nel giusto modo i turisti sui nuovi protocolli di Israele, sulla sicurezza, sulle regole di accesso. Altro punto fondamentale è la flessibilità nelle politiche commerciali e il prosieguo degli investimenti in innovazione e formazione. In parallelo, con l’associazione continuiamo a lavorare per avere supporto economico e finanziario».

D’accordo anche Vannucci: «Va rispettata la filiera del turismo organizzato. Non vediamo l’ora di tornare a viaggiare e, oltre che al giusto prezzo, dobbiamo essere pronti con la personalizzazione dell’offerta e attenti ai nuovi target che per primi riprenderanno a viaggiare, come il segmento luxury e i giovani. Il nostro impegno parte dalla sicurezza e dalla chiarezza delle informazioni sulle procedure, ma anche dal creare nuovi prodotti da vendere in agenzia».

L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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