Con la presentazione all’Europarlamento del Digital Green Certificate (il tanto atteso passaporto vaccinale), dopo la riunione del Collegio dei commissari il 17 marzo, arriva il primo concreto segnale per la ripartenza nel mondo dei viaggi condivisa dai 27 Stati membri.
È la notizia anticipata da Kerstin Jorna, direttore generale della Commissione Ue, nel corso dell’incontro virtuale dal titolo “Turismo e piano di ripresa”, a cui ha preso parte con un videomessaggio anche il neo ministro italiano del Turismo, Massimo Garavaglia, confermando l’intenzione di portare avanti un piano di rilancio per il settore con interventi rapidi e pragmatici. La stessa Jorna, inoltre, ha preannunciato che entro fine marzo sarà operativa una Guida online per l’accesso ai finanziamenti europei da parte delle imprese e degli operatori del comparto turistico.
Due passi verso la normalità, quelli annunciati dall’Ue, accolti con favore dagli operatori collegati, come Luca Patanè che, in qualità di imprenditore e presidente di Confturismo, ha ribadito l’esigenza che «vengano erogati subito dal governo Draghi i sostegni promessi, perché dal precedente esecutivo abbiamo avuto tante promesse e pochi ristori».
«C’è una emergenza economica – ha ricordato Patanè – che colpisce tutti i professionisti turistici, sia imprenditori che lavoratori di agenzie, tour operator, alberghi e altre realtà. Ma è bene ricordare che, mentre per i lavoratori sono entrati in gioco ammortizzatori che bene o male possono rappresentare una prima tutela, per gli imprenditori si è visto ben poco e, dal punto di vista patrimoniale e finanziario, abbiamo tante imprese schiacciate dai costi fissi. Gli aiuti vanno distribuiti subito per arrivare almeno ad aprire la stagione estiva, che sarà comunque molto dimensionata. Questo perché le previsioni spostano al 2022 il ritorno alla “quasi normalità” con il 65% delle persone in vacanza».
Anche Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha ribadito le difficoltà della sua categoria, ovvero gli albergatori: «Vogliamo certezze nell’accesso al credito con linee di finanziamento, non a 6 anni come previsto dal primo decreto Liquidità, ma estese fino a 15 anni con ammortamenti adeguati e garantiti dalla Bei e da Cassa Depositi e Prestiti. Poi, sarebbe bene avere certezze anche sulle tempistiche per la stagione estiva 2021, perché riaprire un albergo non è come rialzare le serrande di un negozio, ma impone un margine di almeno 3 settimane per bonificare, sanificare gli ambienti, assumere personale. Quindi, se tutto va bene, potremmo ripartire a fine maggio, potendo contare quasi esclusivamente sul turismo nazionale e su quello di prossimità».
Ma per l’effettiva operatività della stagione turistica, ha proseguito Bocca, «diventa essenziale il passaporto vaccinale. Ciò che ha fatto la Grecia, predisponendo alcune isole come aree Covid free, è incoraggiante e dovremmo anche noi pensare di agire trasformando alcune destinazioni come Capri in mete Covid free. Ma è essenziale che, almeno in ambito europeo, ci si muova insieme, senza creare vantaggi competitivi a singoli Paesi. Così come sarà importante avere anche un costante aggiornamento delle situazioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito che sono due rilevanti mercati esteri per il nostro incoming e che risultano ancora nell’elenco E, vale a dire con la restrizione di quarantene di 14 giorni, quando sappiamo che da quelle parti le vaccinazioni sono a buon punto. In buona sostanza, facciamo in modo che l’Italia possa riprendere a intercettare mercati strategici per il nostro incoming».
Dal canto suo, l’Ue sta predisponendo anche altre proposte, come ha evidenziato Carlo Corazza, capo ufficio del Parlamento Ue in Italia: «Per il caso specifico dell’Italia si sta pensando di estendere l’Ecobonus 110% anche al turismo e alla ristorazione, di predisporre un digital bonus per le pmi turistiche, di usare i Fondi Sure per l’alta formazione e un accesso al credito agevolato».
All’euroincontro è intervenuto anche il presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci, che ha preannunciato la presentazione del nuovo Piano Promozionale 2021 entro la prossima settimana, con azioni mirate e condivise con le Regioni e una corposa operazione sui canali social che hanno dato già ottimi riscontri lo scorso anno, mantenendo un sentiment molto positivo sulla destinazione Italia, che risulta ancora tra le prime dieci mete preferite dagli stranieri.