by Giorgio Maggi | 5 Agosto 2019 8:09
Il prossimo appuntamento sarà all’inizio del 2020, quando sull’hub di Monaco saranno posizionati, in totale, 17 aeromobili A350 (adesso sono 15) e sette A380 (attualmente sono 5). Ma è solo il primo passo, perché per Lufthansa l’hub bavarese diventerà sempre più lo scalo premium di riferimento. A cominciare dall’obiettivo a medio termine di espandere ulteriormente la struttura esistente, con la costruzione di un ulteriore satellite a forma di T nell’area nordest dell’attuale area aeroportuale.
«Il vantaggio, come è già avvenuto con l’apertura tre anni fa del nuovo satellite del Terminal 2 (con un investimento complessivo di oltre 1 miliardo di dollari), è quello di poter partecipare direttamente alla progettazione del futuro (la compagnia tedesca è socia al 40%, con il resto della compagine azionaria in mano pubblica, ndr). Proprio come accade qui, e non a Francoforte», confida una fonte del vettore, durante il tradizionale appuntamento estivo con i media presso la Lufthansa First Class Lounge dello scalo.
Intanto però, il presente parla dell’arrivo ormai imminente di ancora più A350 rispetto a quelli inizialmente previsti. Oltre ai 15 già in flotta, il “vecchio” ordinativo di 25 ulteriori aeromobili è stato aumentato di 20 unità, destinate ad arrivare tutte tra il 2022 e il 2027.
Tutto questo mentre si allungano i tempi di consegna del primo Boeing 777-9 (con la nuova configurazione della Business class), modello di cui Lufthansa ha ordinato 20 esemplari, che a questo punto è destinato a fare il suo primo ingresso in flotta non prima del 2021.
«I nuovi A350 e A380 ci consentiranno di aprire nuovi collegamenti da Monaco. L’obiettivo è di aprire una nuova rotta sull’India e almeno due sugli Usa, dopo che già quest’estate sono state aperte Boston e San Francisco, mentre per l’estate del 2020 sono già in agenda il lancio di Los Angeles, Pechino e Shanghai – aggiunge Wilken Bormann, ceo dell’hub di Lufthansa di Monaco di Baviera – I nostri passeggeri hanno bisogno di connettività, e l’efficienza nei controlli di sicurezza e le brevi distanze sono due punti importanti a favore di Monaco rispetto a Francoforte».
Aeroporto quest’ultimo, che non vedrà però alcun ridimensionamento per Lufthansa. Ma solo un rallentamento nella crescita dovuto, sottolineano gli addetti ai lavori, anche alla decisione da parte di Fraport AG (la società che gestisce lo scalo) di costruire un nuovo terminal (pronto nel 2020) dedicato ai soli vettori low cost.
E per il mercato italiano, cosa cambierà con lo sviluppo dell’hub di Monaco? «Già adesso si tratta di un mercato fondamentale per noi, e lo sarà sempre di più», conclude Bormann. A cominciare dal ruolo di Air Dolomiti, la compagnia del Gruppo Lufthansa che, con l’orario estivo, non solo ha proseguito il proprio programma di espansione della flotta (ora arrivata a 13 aeromobili), ma ha anche esteso la rete dei collegamenti dai principali aeroporti italiani verso Monaco di Baviera e Francoforte.
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