by Roberta Rianna | 17 Marzo 2021 10:53
La travel industry internazionale ha perso uno dei suoi padri e indiscussi punti di riferimento: Philip C. Wolf, pioniere del digitale e fondatore di PhoCusWright. Una società di ricerca, che oramai è un’istituzione e che agli albori aveva tre lettere in maiuscolo: le iniziali del suo nome. Wolf ci ha lasciati martedì a soli 64 anni, a causa di una leucemia.
La notizia, battuta inizialmente da Travel Weekly, ha fatto già il giro del mondo, arrivando fino in Italia, dove Wolf aveva alcuni grandi amici: primi tra tutti Giancarlo Carniani e Mirko Lalli, dalla cui mente nacque Bto anche grazie al suo appoggio.
È Carniani a ricordarlo su Facebook con queste parole: «Una notizia devastante per me. Un uomo che mi ha dato tantissimo, mi ha insegnato, mi ha inserito in un mondo incredibile perché credeva in me. Ha condotto con me tante Bto e lo abbiamo visto ad Hicon solo pochi mesi fa. Ho avuto la fortuna di condividere con lui tanti palchi e di ascoltare consigli saggi e visioni che solo lui sapeva avere. Mi ha insegnato che bisogna essere “strategically correct and not politically correct”. Avrebbe dovuto essere il mentore del mio prossimo progetto. Ed era felice di farlo. Avesse potuto, mi avrebbe portato in America». E infine un aneddoto: «Ricorderò sempre quando hai voluto essere tu a intervistarmi nella mia ultima Bto. È stato il più grande onore della mia vita. Addio Philip. Non ti dimenticherò».
Espressione di commiato anche da parte di Dennis Schaal, fondatore dello statunitense Skift: «Quando penso a Wolf – scrive – le parole che mi vengono in mente sono appassionato, curioso, imprenditoriale, leale e tenace. Era sempre alla ricerca della prossima grande novità e la maggior parte delle volte, che fosse mobile o social, la trovava».
Nonostante la malattia, Wolf non ha mai smesso di lavorare. Lo abbiamo visto in azione appena la settimana scorsa nelle dirette di Itb Berlin Now. A lui il compito di intervistare Fritz Joussen, ceo di Tui, sul futuro dei viaggi in Europa. Una chiacchierata dal tono amichevole che si era conclusa con l’invito reciproco a rivedersi presto: in Germania, negli Stati Uniti o chissà dove, una volta archiviata questa maledetta pandemia. Un incontro terminato con una promessa: “Business will come back”, gli affari torneranno. E quando accadrà, Philip C. Wolf – anche da lassù – avrà il compito di analizzare e decriptare quella che sarà una nuova fase del travel.
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