Il rappresentante per l’Italia della Ferrovia Retica, Enrico Bernasconi, traccia il bilancio dell’anno e preannuncia tutte le novità in vista delle Olimpiadi invernali 2026: mezzi potenziati, posti e frequenze quasi raddoppiate e una partnership con Trenitalia e Trenord per Bormio.
La tratta del Bernina procede a tutta velocità. Come si è chiuso il 2023 e quali sono le previsioni per l’estate?
«Ferrovia Retica, soprattutto per questa linea e relativamente all’incremento del mercato italiano, celebra un 2023 con il +20% di vendite e passeggeri, un record che batte quello storico del 2019. Sulla sola tratta del Bernina si sono registrati 1.500.000 passeggeri, di cui 300mila italiani, vale a dire il 20% della clientela e del fatturato totale. Quando sono approdato in azienda nel 2006 era il 3%. Oggi stiamo ancora confermando le richieste arrivate da migliaia di persone che non si sono potute muovere nei due anni di chiusura Covid e che non hanno annullato il viaggio, ma solo posticipato. Prenotazioni che vanno a sommarsi alle nuove dell’anno in corso, generando una situazione di overbooking regolare, in tutti i weekend. Resta salva l’estate dove abbiamo più treni e più passeggeri, anche per la chiusura delle scuole e per l’appeal dell’itinerario che attira chi va in bici, fa trekking o chi è interessato a un’esperienza che sta diventando sempre più di moda, solo per il Trenino Rosso: fare una tratta del percorso passeggiando e riprendere il convoglio al prossimo passaggio. Oppure, la mia opzione preferita, scendere a Pontresina e raggiungere St.Moritz in due ore di camminata accessibile per tutti lungo il lago di Staz, a forma di cuore. Le previsioni per la prossima stagione sono ottime e, per assurdo, non abbiamo il problema del sovraffollamento perché i turisti si spalmano su tutti i giorni della settimana, sia in Italia che in Svizzera. Parliamo di un successo dovuto, non solo alla bellezza del prodotto, ma anche a fattori esterni come la crescente richiesta di turismo di prossimità, la scelta di una destinazione sicura, il prezzo contenuto dell’esperienza. E noi questo offriamo».
Rientra in questa prospettiva anche l’Albula, la vostra seconda tratta che collega St.Moritz a Coira, capitale dei Grigioni?
«Rappresenta la nostra proposta alternativa, soprattutto per i gruppi. Partono in bus da Milano e con l’autostrada arrivano a Coira, bevono un caffè, salgono sul treno Albula fino a St. Moritz e, dopo un paio d’ore, tornano in corriera via Chiavenna e lago di Como. Per gli individuali, invece, è previsto il pernottamento. La tratta di due ore è, come per il Bernina, Patrimonio Unesco e sta prendendo piede velocemente, anche tra le persone che hanno già viaggiato sul Trenino Rosso e vogliono ripetere un’esperienza simile sullo stesso tipo di convoglio. Ci vorrà pazienza, ma arriveremo certamente a un equilibrio fra queste due tratte».
Un trenino chiamato desiderio ormai il famoso Trenino Rosso. Eppure non manca qualche difficoltà. Qual è il vero problema?
«È l’altra faccia della medaglia del successo, che si verifica per l’eccesso di domanda rispetto ai posti disponibili, con viaggi talvolta effettuati anche in piedi, soprattutto nei fine settimana invernali. Capisco l’insoddisfazione dei passeggeri e voglio spiegare, chiarendo bene anche la differenza con il Bernina Express, l’altro treno dalla brillante scia rossa in movimento tra Tirano e St. Moritz, le Alpi e i suoi ghiacciai. Il Trenino Rosso, con una corsa ogni ora per 12 convogli al giorno in ambedue le direzioni e un costo di circa 65 euro per andata e ritorno, fa parte dei treni regionali: si sale liberamente su qualsiasi mezzo, con posto a sedere non garantito perché non c’è obbligo della prenotazione. Maggiore comfort sul Bernina Express: sedili in pelle, carrozze panoramiche con vetrate che arrivano fin sotto il tetto del vagone, minibar e guide turistiche. Come il Frecciarossa ha posto numerato, con un supplemento per la prenotazione di circa 30 euro a tratta. Faccio un appello agli agenti di viaggi: è fondamentale comunicare bene la differenza fra i due; uno è un regionale, l’altro è un trenino panoramico».
In vista dei Giochi invernali Milano-Cortina 2026 come si inserisce la vostra proposta?
«Le Olimpiadi saranno una bella sfida non per Cortina ma per Bormio, sede delle gare più importanti per il territorio dolomitico e valtellinese, dove non potremo assolutamente mancare. Come vetrina per tutta la Valtellina, Trenino Rosso incluso, ci prefiggiamo una collaborazione proficua sia in ambito commerciale che tecnico con Trenitalia e Trenord, che gestisce la tratta Milano-Tirano. Dal 2025 si lavorerà parallelamente per trovare la formula ideale. Bormio dista solo 30 km da Tirano, raggiungibile con mezzi privati o con bus che saranno potenziati. Noi già operiamo, in inverno e in estate, con i turisti di Bormio per cui è un classico, ad esempio, dedicare un giorno della settimana bianca ai nostri treni per St. Moritz».
Come vi giocherete l’importante chance di visibilità delle Olimpiadi?
«Con l’orario 2026/2027, sulla tratta del Bernina ci sarà una rivoluzione. Gradualmente saranno introdotti treni fra St. Moritz e Tirano, e viceversa, ogni 30 minuti, anziché ogni ora. I posti saranno quasi raddoppiati e l’indisponibilità odierna non dovrebbe più verificarsi».