La spesa turistica degli stranieri ha ormai azzerato il gap dal pre Covid: -0,9% a giugno (era -21% in aprile) e la maggiore spesa per i servizi (+5,3% nel secondo trimestre) ha trainato i consumi grazie alla fine delle restrizioni. L’ultima congiuntura flash del centro studi di Confindustria sottolinea che il turismo oggi è la forza trainante dell’industria e dell’economia italiana.
«Nonostante il caro energia, le condizioni di finanziamento peggiorate e l’inflazione alle stelle continuino a determinare forti rischi per i consumi rincuora apprendere che nei servizi nel terzo trimestre è atteso comunque un rimbalzo, seppur ridotto, che permetterà di raggiungere numeri positivi anche nel 2023 – dichiara la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – Sono dati che evidenziano ancora una volta l’apporto determinante che il turismo, un settore che solo in Italia vale oltre il 13% del Pil, genera per l’economia del Paese e che per questo merita di essere aiutato e potenziato attraverso una seria revisione della governance».
Lalli mette in evidenza che «gli imprenditori della filiera hanno già dato piena dimostrazione della loro capacità di resilienza, ora sta al governo fare il possibile per sostenere questa componente fondamentale anche per l’occupazione del Paese, potenziando le esigue risorse che il Pnrr dedica al settore e garantendo strategie di medio e lungo periodo».