Il turismo outdoor sfiorerà in estate 60 milioni di presenze in Italia
Il turismo outdoor gode di ottima salute. Con una previsione di presenze pari a 56,5 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, i volumi della stagione estiva 2024 si prospettano in linea con quelli della scorsa estate (il numero di presenze si è attestato sui 56,3 milioni) e in aumento dell’1% rispetto al periodo pre pandemico (55,9 registrato nel 2019).
Questo uno dei dati estratti dall’edizione 2024 dell’Osservatorio del turismo outdoor appena pubblicato a cura di Human Company, azienda di riferimento nell’hospitality in Italia nel turismo open air, e Thrends, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality.
Buone notizie anche nel settore domanda futura e prenotazioni: a marzo 2024 circa un quinto delle strutture ricettive presentava già un’occupazione tra il 61% e l’80%.
«I crescenti numeri del turismo all’aria aperta confermano che le politiche del ministero vanno nella giusta direzione – sottolinea il ministro del Turismo, Daniela Santanchè – Abbiamo intercettato questa crescita, tanto che, con 33 milioni di euro, interverremo anche per sviluppare le aree di sosta camper al fine di colmare il gap con altri Paesi europei e sviluppare l’enorme potenziale ancora inespresso del turismo all’aria aperta su cui l’Italia può ancora dare tantissimo».
Dalle previsioni dell’Osservatorio emerge un mercato straniero in aumento per la stagione in arrivo, con una stima di 30 milioni di presenze (53% del totale) che sarà la migliore performance dal 2017. Questo conferma la forte attrattività delle bellezze naturali, culturali e artistiche dell’Italia sui viaggiatori stranieri, più specificatamente di Germania, Olanda e Danimarca.
Il mercato italiano, che costituirà il restante 47%, con il nord-est area geografica trainante, in termini di performance sarà pressoché allineato con gli anni passati, ma leggermente calante rispetto ai valori del 2021 e sotto i valori media pre-2020. A incidere sicuramente il ritorno dei viaggi long-haul e, nei Paesi mediterranei, il calo del potere di spesa e la conseguente revisione del budget di vacanza.
«A sottolineare ulteriormente la validità di questo studio – osserva Domenico Montano, direttore generale Human Company – è il fatto che le aspettative dello scorso anno, relative alle presenze per l’estate 2023, si sono dimostrate aderenti ai dati effettivi. Nell’edizione attuale le previsioni per l’estate in arrivo la pongono in linea con gli ultimi due anni: si tratta di una notizia che fa guardare al futuro in modo positivo, ma pone di fronte all’importanza di calibrare gli investimenti e sostenere con attenzione la crescita del comparto. Il nostro Gruppo sta per dare il via a una nuova stagione e ci aspettiamo un andamento molto positivo per quanto riguarda le presenze nelle nostre strutture».
L’analisi dei dati raccolti nell’Osservatorio del turismo outdoor ha evidenziato come il 2023 sia stato l’anno della definitiva ripresa dopo il periodo pandemico. In particolare, guardando nell’estate 2023, le presenze sono state 56,3 milioni, in calo dello 0,3% rispetto al 2022, segno di una crescita rilevante di presenze del periodo da ottobre a maggio. Un dato perfettamente in linea con quanto previsto dell’edizione 2023 dell’Osservatorio, con uno scarto di appena l’1%.
Nel 2023 anche l’estero è cresciuto ed è divenuto il principale mercato (54% delle presenze totali) con volumi record, al contrario quello italiano che vive un momento di calo.
«Negli ultimi anni registriamo una riduzione del peso dell’estate sui volumi di domanda complessivi per l’outdoor – commenta Giorgio Ribaudo, managing director Thrends – Anche questa edizione dell’Osservatorio conferma la tendenza a vacanze in camping in Italia maggiormente distribuite nel corso dell’anno. Fenomeno che con l’innalzamento delle temperature medie, sta accelerando».
«In particolare – prosegue Ribaudo – abbiamo rilevato il peso crescente del mercato estero per il segmento e la polarizzazione delle performance fra nord e sud Italia, quest’ultimo ancora a basso tasso di innovazione di prodotto e purtroppo distante dai mercati incoming più promettenti. In questo contesto, in massima sintesi, prevediamo per l’estate 2024 un volume di domanda complessivamente vicino ai valori 2023».
Le previsioni dell’Osservatorio si basano sull’analisi di una serie di fattori d’impatto, derivanti dall’attuale contesto macroeconomico e, ovviamente, dai conflitti, tra Ucraina e Palestina, che potrebbero ridisegnare gli scenari di viaggio sia degli italiani che degli stranieri.
Al momento, il mercato interno conferma una predisposizione a viaggiare oltre i confini nazionali con una crescita della domanda per i mesi di coda della stagione come maggio, giugno o settembre, al di fuori dai classici periodi estivi, in grado di offrire prezzi più bassi, la possibilità di prolungare le vacanze e di sfuggire alle elevate temperature.
La crescita delle tariffe nel turismo, poi, potrà influenzare le abitudini di consumo e di scelta dei viaggiatori con una revisione dei propri budget di spesa.