Il turismo si conferma motore chiave della ripresa economica e della crescita a livello globale. A dirlo è il Fondo monetario internazionale (Fmi) nel rapporto World Economic Outlook (Weo).
Sulla base dei dati dell’Unwto – che, nella migliore delle ipotesi, indicano un recupero al 95% del numero di turisti entro la fine dell’anno rispetto al pre pandemia – il rapporto Fmi sottolinea l’impatto positivo che la rapida ripresa del settore avrà su alcune economie a livello mondiale.
Il Weo prevede che l’economia globale crescerà circa del 3,0% nel 2023 e del 2,9% nel 2024. Una stima al rialzo rispetto alle precedenti, ma comunque inferiore al tasso di crescita del 3,5% registrato nel 2022. Pesano ancora pandemia, costo della vita e conflitti.
In attesa della pubblicazione del Barometro Mondiale del Turismo di novembre 2023, il turismo internazionale è sulla buona strada per raggiungere nel 2023 dall’80% al 95% dei livelli pre pandemici. Le prospettive per settembre-dicembre 2023 indicano una ripresa costante, trainata dalla domanda ancora repressa e da una maggiore connettività aerea, in particolare in Asia e nel Pacifico, dove il recupero è ancora contenuto.
Il World Economic Outlook mostra che le economie i Paesi in cui il turismo rappresenta un’elevata percentuale del Pil hanno registrato una ripresa più rapida dagli impatti della pandemia – mostrando maggiore resilienza – rispetto alle economie in cui il turismo non è un settore significativo.
Inoltre, si legge nella prefazione del rapporto, “la forte domanda di servizi ha sostenuto le economie orientate ai servizi, comprese importanti destinazioni turistiche come Francia e Spagna”.
Congiuntura flash di Confindustria
Per quanto riguarda l’Italia, si parla di turismo anche nell’ultima congiuntura flash di novembre di Confindustria. In un quadro nazionale in cui l’inflazione è scesa, ma i tassi sono ancora alti, la crescita economica è ferma, con servizi in flessione e industria debole.
Nel calo dei servizi, l’analisi mostra l’attenuata espansione del turismo ad agosto: +9,5% la spesa degli stranieri in Italia rispetto al 2022, ma -1,7% dal picco di luglio. A settembre e ottobre prosegue la flessione moderata dei servizi.
Il calo della crescita economica nei mesi estivi coinvolge tutta l’Eurozona, con attese negative anche sul 4° trimestre dell’anno.