Il Veneto punta sul turismo attivo e lancia Veneto Outdoor: una nuova app in modalità open data che raccoglie tutti i sentieri della regione, dai percorsi a piedi a quelli a cavallo, in bicicletta e sulla neve.
«La regione conta su oltre 2mila km di percorsi censiti, abbiamo investito molto e dunque volevamo creare qualcosa di innovativo», ha spiegato il governatore Luca Zaia. L’idea è quello di creare un ecosistema di dati che ne permette l’utilizzo anche da parte di altre entità, dunque un’opportunità di diffusione, e che possa essere man mano alimentata dal “network” dei camminatori.
Si parte con una trentina di percorsi certificati. «Una risposta anche alle richieste dei turisti attivi internazionali, soprattutto tedeschi, svizzeri, austriaci, inglesi e non necessariamente Millennial. L’app è stata infatti concepita per poter essere utilizzata anche da profili più senior e da chi ha poca dimestichezza col digitale», spiega Giovanni Carraro, giornalista ed esperto che ha contribuito alla stesura degli itinerari.
L’obiettivo è mettere a sistema gli itinerari – in regione sono circa 400 in totale – e grazie alla tecnologia open data tutti i soggetti istituzionali, come Comuni ed enti di promozione territoriale, potranno alimentare il database iniziale, dopo il vaglio di un comitato in merito a sicurezza ed adeguatezza dei percorsi proposti. Potranno essere selezionati sia in base alla modalità di fruizione che in base alla geolocalizzazione.
È un tassello che si aggiunge alla promozione di una regione che, commenta Zaia, «conta su 70 milioni di presenze all’anno e un fatturato di 18 miliardi di euro derivante dal turismo. La nostra promozione sarà a 360 gradi. Stiamo investendo tanto anche sui percorsi minori, abbiamo un Veneto che cresce ancora bene e questo ci fa ben sperare. Promuoviamo anche le località minori, per farle scoprire accanto ai circuiti classici. Contiamo su un’offerta variegata, voglio ricordare anche il circuito termale e naturalmente i nostri otto siti Unesco, che speriamo possano diventare nove con la candidatura della Cappella degli Scrovegni (insieme ai cicli pittorici del Trecento, ndr) a Padova, su cui si attenderà la decisione di luglio in Cina».